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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Saonara / Via dei Vivai

Traffico di coca dalla Spagna: nella banda ex Mala, padovano a capo

Eseguite all'alba di giovedì perquisizioni e 7 misure di custodia cautelare nei confronti di altrettanti italiani, alcuni insospettabili, parte di un'organizzazione che aveva Padova e Venezia come piazze di spaccio

Piazze di spaccio le province di Padova e Venezia. La droga, ingenti quantità di cocaina, proveniva dalla Spagna. Ad occuparsi del traffico internazionale di stupefacente un'organizzazione criminale di italiani, alcuni degli insospettabili sconosciuti alle forze dell'ordine. Al vertice, un padovano, mai arrestato finora, che non utilizzava telefoni cellulari e gestiva una galassia di medio-piccoli spacciatori.

VIDEO: Arresti e perquisizioni

EX MALA. All'alba di giovedì, a conclusione di una vasta indagine condotta dalla squadra Mobile di Padova, coordinata dal pm euganeo Federica Baccaglini, nei confronti dei presunti sette principali responsabili dell’organizzazione, alcuni ex affiliati della "Mala del Brenta", sono state eseguite perquisizioni domiciliari e altrettante misure di custodia cautelare emesse dal gip Cristina Cavaggion. Il blitz è stato coordinato dal Servizio centrale operativo e dalla Direzione centrale servizi antidroga, con la collaborazione della squadra Mobile di Venezia. Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate ingenti somme di denaro e ulteriore materiale di riscontro alle investigazioni.

GLI ARRESTATI. "Moto drugs" il nome dell'operazione, dal mezzo utilizzato principalmente per lo scambio, in strada, alle ore di punta, senza nemmeno fermarsi, della droga. Le indagini hanno avuto inizio un anno e mezzo fa, a seguito della notizia di ingenti forniture di cocaina da parte di pregiudicati locali anche dell'ex Mala. Le prime verifiche confermano che il traffico, principalmente nell'Alta padovana, nasce inizialmente tramite Gianni T., 57enne di San Giorgio delle Pertiche, dal lungo passato carcerario e che durante l'affidamento ai servizi sociali aveva continuato a spacciare, fino a un recente arresto da parte dei carabinieri. Al 57enne, la polizia gli ha infatti notificato quest'ultimo mandato direttamente già in carcere. Grazie ad un gps installato sulla motocicletta gli agenti avevano individuato i suoi principali clienti, che a loro volta avevano il loro giro: Silvio B., 60enne di Cadoneghe ex affiliato alla Mala; Bruno B., 60enne originario di Tribano ma residente a Mestre, nel Veneziano, ex Mala; Michele M., 58enne di Scorzè, nel Veneziano; Landolfo F., 59enne di Noale, nel Veneziano; Natascia V., 56enne originaria di Conselve e residente in centro a Padova. Tra questi e il 57enne di San Giorgio delle Pertiche c'erano contatti molto prudenti: brevi telefonate solo per darsi un appuntamento, per poi parlare di persona. Da febbraio ad agosto 2014 gli sono state riscontrate decine di cessioni di cocaina. Le indagini hanno consentito di individuare il capo, nonché fornitore del 57enne, in un insospettabile padovano di Villatora di Saonara, mai arrestato finora: Gianfilippo B., 59enne, sposato con una nomade, con figli, titolare di una ditta di import-export, probabilmente un'attività solo di "facciata". Per tutti è scattato l'arresto in carcere, ad eccezione di Bruno B., finito ai domiciliari. L'accusa è di detenzione di droga ai fini di spaccio, mentre per Gianfilippo B. anche di importazione di stupefacente.

IL CAPO: OSSESSIONATO DAI CONTROLLI. Erano anni che le forze dell'ordine cercavano di "incastrare" il 59enne di Villatora. Una sua ossessione per i controlli tecnologici e una struttura criminale compartimentata da una decina d'anni gli garantivano l'impunibilità, visto che mai i suoi sodali arrestati avevano collaborato facendo il suo nome. Tra il capo e il suo diretto acquirente da San Giorgio delle Pertiche vi erano solamente contatti visivi, a piedi o in moto, in luoghi isolati per gli ordini, mentre spesso in strada, agli orari di punta, per le consegne. Il 59enne, che viveva con un basso profilo di vita, in una bella casa sulla strada dei Vivai, imbottita di telecamere, ma senza ostentare ricchezza, si riforniva di cocaina pura all'86% direttamente dalla Spagna, vicino a Valencia, dove si è recato 13 volte in un anno. I viaggi in aereo gli servivano per commissionare l'acquisto della droga, che poi gli arrivava a destinazione tramite altri canali. Spesso nemmeno i suoi stessi familiari sapevano di queste trasferte all'estero. Curava in modo maniacale i particolari, non usando mai il suo cellulare, prendendo in prestito anche moto e auto da conoscenti inconsapevoli. La moto che utilizzava per le consegne al 57enne di San Giorgio delle Pertiche era letteralmente blindata in un garage dove lo stesso aveva creato una gabbia di Faraday che crea uno schermo elettromagnetico in grado di mettere fuori uso le microspie che la polizia era riuscita ad applicare al mezzo per intercettarlo e che il 59enne aveva più volte individuato, motivo per cui, capendo di essere braccato, è riuscito a fare in modo che i suoi depositi di stupefacente non venissero individuati dagli inquirenti. Nessun "imbosco", nonostante l'incredibile quantità di droga movimentata, è infatti stato scoperto nel corso delle perquisizioni.

GUARDA IL VIDEO DEL BLITZ DELLA POLIZIA:

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