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Cronaca Rubano

Due donne unite da un tragico destino: cosa c'è dietro alla strage di Vicenza

Non è escluso che l'ex camionista di origini serbe, Zlatan Vasiljevic, abbia ucciso anche l'attuale compagna, Gabriela Serrano, dopo l'ex moglie, Lidija Miljkovic, perché voleva convincerlo a costituirsi: aperte tutte le ipotesi

Cosa ha spinto Zlatan Vasiljevic, 42 anni ad uccidere l'ex moglie Lidija Miljkovic, madre dei suoi due figli e poi a completare l'opera infierendo anche contro l'attuale compagna, la padovana di origine venezuelana Gabriela Serrano, residente nel padovano e dipendente del centro commerciale Le Brentelle di Rubano? Quella dell'ex camionista serbo è una storia di violenze, di odio e di rabbia verso quelli che avrebbero dovuto essere i suoi affetti più cari.

La tragedia

Che fosse una persone violenta, tutti coloro che ruotavano attorno all'ex moglie lo sapevano visto che a seguito di precedenti liti gli era stato imposto dall'autorità giudiziaria il divieto di avvicinamento. Il suo piano criminale potrebbe essere stato non pianficato, ma frutto dello sviluppo degli eventi. Fa riflettere, ad esempio, la storia del secondo omicidio, quello della fidanzata venezuelana. Perchè infierire anche contro di lei per poi puntarsi l'arma addosso e chiudere per sempre questo cerchio diabolico? Le indagini delle forze dell'ordine beriche sono in pieno svolgimento e nessun dettaglio viene sottovalutato. Quando Zlatan Vasiljevic, dopo aver straziato l'ex moglie si è trovato con la donna venezuelana, non è detto che volesse colpirla. Forse voleva prelevarla e fuggire con lei in patria per tentare di cominciare una nuova vita. Cosa potrebbe aver interrotto i suoi piani?

Gli scenari

Qui si aprono molteplici scenari. A cominciare dall'ipotesi che Gabriela Serrano, una volta appreso del primo omicidio, possa averlo esortato a costituirsi, ad arrendersi. Un vero che nel modo di pensare tutt'altro che lucido di Zlatan Vasiljevic non poteva esistere e andava in contrasto con la sua violenza psichica che ormai l'aveva attanagliato. Messo alle strette, con la compagna in balia degli eventi che non era più in linea con lui, potrebbe aver preso la decisione più drastica, quella di annientare anche il secondo scomodo testimone. Dopo aver ucciso la seconda donna in poche ore senza alcuna pietà, evidentemente Zlatan Vasiljevic si sarebbe svegliato dall'incubo interiore che l'ha portato a compiere qualcosa di diabolico. E con le spalle al muro e la polizia di tutto il nord Italia che lo stava cercando, ha forse scelto la strada più semplice. Prima di essere catturato, ha deciso che lo spettacolo poteva anche chiudersi e l'ultimo colpo l'ha utilizzato per chiudere per sempre una lunga scia di violenza, rabbia e amore malato. Resta il dolore, la rabbia dei parenti delle vittime, per non essere riusciti a salvare due donne che, seppur così lontane nei pensieri e nel canovaccio di questa torbida storia, hanno avuto in comune l'anello debole di essersi innamorate della persona sbagliata.

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