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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Emma, nona al test d'ingresso per psicologia: «Ma sogno di venire a Padova a studiare medicina»

Dalla provincia di La Spezia, si è classificata nona su un totale di 1177 aspiranti ad entrare al corso di laurea di Scienze e Tecniche psicologiche, anche se spera di accedere a medicina. L'abbiamo intervistata per sapere perché una giovane sceglie Padova per studiare

L’Università di Padova ha reso noti i risultati della prova di ammissione a psicologia ai quali hanno partecipato seimilacinquecento studenti. Sono migliaia i neodiplomati che nelle ultime settimane di agosto si sono spostati per partecipare a questi test d’ingresso. Tra questi c’è anche la giovane Emma Nicassio, nata ad Ameglia, provincia di La Spezia, diciotto anni fa. Si è classificata nona su un totale di 1177 aspiranti ad entrare al corso di laurea di Scienze e Tecniche psicologiche. E' uno dei 4 indirizzi di Psicologia.

Emma

Ha frequentato il liceo scientifico a Sarzana, provincia di La Spezia, dove si è diplomata con cento. Ha poi passato nella riviera ligure il resto dell’estate, lavorando in vista delle prove di ammissione all’università. «Anche solo l’iscrizione ai test costa, spostarsi ancora di più. So che cambiare città per studiare comporta spese non indifferenti e che qualcosa dovrò fare anche quando cominceranno i corsi». Ma non sa ancora in che città studierà. Il sogno è medicina ma solo in queste ultime due settima Emma ha affrontato tre test per accedere all’università. A Bologna quello nazionale per entrare a medicina, a Firenze e Padova quello per psicologia.

Esito

L’esito di quest’ultimo, il test alla quale è stata sottoposta a Padova è uscito il 5 settembre ed Emma non solo è stata ammessa ma in graduatoria è risultata nona. Un risultato eccezionale visto che al test hanno partecipato mille e cento diciassette aspiranti psicologi, con cento sessanta posti disponibili. La contattiamo al telefono. Soddisfatta immagino: «Sono felicissima, il mio sogno è vero, è entrare a medicina ma sarei ugualmente soddisfatta perché psicologia non è una seconda scelta. Spesso si sottovaluta la salute mentale, ma sono certa che è molto più complicato aiutare qualcuno a risolvere problemi di tipo psicologici, a conti fatti. Però è vero che il mio desiderio più grande è quello di entrare a medicina».

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Tre città

Sei stata in tre diverse città, quindi tre diverse università, hai notato differenze? «E’ stato il primo test a cui ho partecipoato, quello di Padova. Ero molto in ansia, c’erano migliaia di persone, davvero tante. Ero fiduciosa ma comunque la tensione si sentiva, tantissimo». Il test si è svolto al Paolotti, polo d’ingegneria. «Ci hanno messi tutti contemporaneamente in diverse aule. In ottanta minuti bisognava rispondere a ottanta domande. Ho lasciato cinque domande vuote per non rischiare». Quindi vuol dire che le altre settantacinque risposte erano corrette: «Penso proprio di sì», dice ridendo.

Sedi

Delle tre sedi, dove secondo te era organizzato meglio il test, visto anche il gran numero di persone? «Secondo me a Padova». Non dirci così per compiacerci, scherziamo con lei: «A Bologna e Firenze, tanto per fare un esempio, il servizio guardaroba per gli zaini non era affatto ben organizzato. Bisognava consegnare tutto all'ingresso per poi recuparlo all'uscita. Attese di ore per riavere le proprie cose. A Padova invece tutto è stato molto veloce e fluido. Anche il personale l'ho trovato molto più tranquillo e più gentile. Poi ho potuto farmi l’idea che Padova è perfetta per gli studenti, ho visto tantissimi ragazzi muoversi in bicicletta. Mi ha fatto una bellissima impressione. C’ero già stata e mi era davvero molto piaciuta, è tranquilla ma c’è tanta vita».

Medicina

Medicina rimane comunque la prima scelta: «Fino da che ero piccola ho sempre avuto questo sogno di studiare medicina e diventare un medico. Le materie scientifiche, il campo medico mi ha sempre attirato. E anche psicologia è comunque un campo medico». Sai che su psicologia c’è spesso chi ironizza, chiaramente usando i soliti intuibili stereotipi: «E’ vero, certo che lo so. Come so che le possibilità lavorative magari non sono esattamente infinite, ma è affascinante pensare di poter aiutare una persona a risolvere i propri problemi. E’ certo più complicato che risolverli da medico, se ci pensiamo bene. Comunque sì, mettermi a disposizione degli altri mi piace, fare qualcosa che può essere utile al prossimo è la mia aspirazione».

Padova

Hai fatto gli esami di maturità, hai lavorato otto ore al giorno e poi hai sostenuto pure i test d’ingresso all’università, non una estate facile: «Ho preso pure la patente, mi serviva averla per poter andare a lavorare. E’ stata un’estate molto impegnativa», dice sempre ridendo. E’ evidentemente soddisfatta del risultato ottenuto e non lo nasconde. In generale questo passaggio ai test di ingresso per entrare in università come lo valuti: «Far entrare tremila persone non è possibile, io li ritengo una cosa positiva. Anche come sono stati pensati mi trova d’accordo. Non c’erano solo domande a cui si risponde perché si ha studiato ma anche molti quesiti di logica, il parametro utilizzato per valutare secondo me è corretto». Quindi cosa ti dobbiamo dire, in bocca al lupo per l’esito del test di Bologna? L’ammissione riguarda le diverse sedi dove si trova la facoltà di medicina: «Direi di sì, io ho messo anche Padova tra le opzioni che si potevano scegliere, quindi chi lo sa, mi piacerebbe tantissimo. Anzi, magari!», dice Emma entusiasta. Glielo auguriamo.

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