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Cronaca

Lotta alle nutrie, contrattacco della Regione: al via i lavori per il piano di eradicazione

Il mondo agricolo ha ottenuto una risposta sul caso delle nutrie: il Veneto ha convocato un tavolo tecnico per pianificare gli interventi. La Provincia di Padova ha già messo a disposizione 380 trappole

Il mondo agricolo ha ottenuto una risposta sul caso delle nutrie. La Regione Veneto, con delibera del 1 agosto 2016, ha approvato un piano triennale per l’eradicazione di questo roditore e la Provincia si è prontamente attivata convocando un tavolo tecnico per pianificare gli interventi.

IL TAVOLO. All’incontro erano presenti: Vincenzo Gottardo consigliere provinciale delegato all’Agricoltura e alla polizia provinciale, Federico Miotto presidente della Federazione provinciale Coldiretti e Barbara Peron rappresentante della Confederazione Italiana Agricoltori. Il presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo: "Era un provvedimento più volte da noi richiesto, sollecitato ed atteso non solo da tutto il mondo agricolo ma anche da tanti cittadini che, constatando i danni agli argini e ai problemi che creano alla sicurezza pubblica, vedono in questi roditori degli animali dannosi per la collettività. Il consiglio regionale del Veneto ha accolto il nostro appello e la proposta è stata trasformata in una legge che consentirà di mettere un freno al proliferare delle nutrie e attivare un piano di intervento”.

SPECIE NOCIVA. La nutria, in base alle recenti modifiche legislative a livello nazionale, non è una specie protetta, anzi è stata qualificata come specie nociva, sottoponibile quindi a piani di controllo a fini di eradicazione. L’attività di contenimento attraverso l’abbattimento e il trappolaggio potrà essere svolta tutto l’anno, anche nelle ore serali e notturne, su tutto il territorio regionale. La provincia di Padova ha già messo a disposizione 380 trappole per la cattura e agirà d’intesa con i sindaci dei Comuni interessati nel rispetto delle leggi e delle norme di pubblica sicurezza. 

COME SI PROCEDERA'. Le operazioni di contenimento saranno svolte dagli agenti di polizia provinciale e locale, da guardie venatorie volontarie, da guardie giurate, da operatori di vigilanza idraulica, da agenti del Corpo Forestale dello Stato, da cacciatori e proprietari o conduttori dei fondi agricoli muniti di licenza per l’esercizio venatorio, espressamente autorizzati dalla Provincia territorialmente competente. Nei parchi e nelle riserve naturali si agirà inoltre in conformità con il regolamento e sotto la diretta sorveglianza dell’ente gestore. Infine, le amministrazioni provinciali effettueranno adeguati controlli di zooprofilassi e il monitoraggio annuale delle popolazioni di nutria presenti nel territorio. La soppressione dei roditori dovrà avvenire nel minor tempo possibile dal momento della cattura, con strumenti che non ne comportino il maltrattamento. Il provvedimento regionale fornisce anche indicazioni specifiche per la raccolta e lo smaltimento delle carcasse, che potrà avvenire negli stessi luoghi di cattura, quando il posizionamento delle trappole avviene in luoghi di difficile accesso.

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