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Cronaca Legnaro

Eredità per la Caritas scialacquata, ex parroco Legnaro patteggia un anno e 9 mesi

Il caso del lascito milionario destinato ai bisognosi e affidato al sacerdote si è concluso con il patteggiamento per entrambi, prelato e fratello, pure lui indagato

Ha patteggiato un anno e nove mesi, l'ex parroco di Legnaro, accusato di appropriazione indebita pluriaggravata e continuata per avere sperperato (in parte) per "sfizi" personali, l'eredità che il ricco farmacista Franco Fochesini gli aveva lasciato in gestione perché la destinasse ai bisognosi. Davanti al gup Cristina Cavaggion, come riporta Il Mattino di Padova, e con il benestare del pm Sergio Dini, è stata stabilita la pena (sospesa) per il sacerdote e per il fratello, indagato per concorso nel medesimo reato: per quest'ultimo la sanzione è di 5 mesi.

IL CASO Il caso era venuto alla luce lo scorso dicembre. Erano stati i parrocchiani, insospettiti dal radicale mutamento dello stile di vita del sacerdote, a segnalare che qualcosa non tornava. Erano, quindi, scattati gli accertamenti nei confronti del religioso, cui avevano fatto seguito le dimissioni dall'incarico nella parrocchia di San Biagio di Legnaro.

LA LETTERA AI FEDELI. Il prelato si era anche rivolto ai propri fedeli, sostenendo di avere effettivamente prelevato del denaro "per necessità urgenti della parrocchia e, in parte ridotta, per ragioni personali" e specificando che la sua intenzione era quella di rifondere il denaro man mano. "Mi impegno a riparare agli errori che saranno accertati", aveva poi aggiunto.

LA CONFESSIONE. Nei giorni successivi, la confessione: dei 14 milioni di euro di cui era stato nominato amministratore, il sacerdote ne avrebbe sperperati circa 250mila tra cene e viaggi costosi, una moto, un'auto per un collega, un'operazione alla gamba per la madre, e mobili e lavori in canonica.

INDAGATO ANCHE IL FRATELLO DEL PRETE. Nella vicenda, in seguito agli sviluppi delle indagini, era rimasto coinvolto anche il fratello dell'ex parroco: i carabinieri rinvennero, nascosti nella sua abitazione, 16 scatoloni contenenti argenteria e porcellane sottratte dalla casa del benefattore.

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