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Cronaca

Da Arcore alle estorsioni agli anziani: anche la ex olgettina padovana rischia il processo

Sono indagati dalla procura di Pesaro tre padovani e un rodigino ritenuti gli autori di una serie di truffe nel marchigiano. Le accuse vanno dall'estorsione alle lesioni per il quartetto composto da Erika Marcato, Amedeo Gagliardi, Andrea Callegari e Mirco Chieregato

Nel mirino dell'inchiesta la 32enne Erika Marcato, originaria di Vigonza con un passato tra le schiere delle olgettine di Arcore e come coniglietta di Playboy. Con lei il 53enne produttore cinematografico di Selvazzano Amedeo Gagliardi, il 57enne Andrea Callegari di Cartura e Mirco Chieregato, 40enne di Pontecchio Polesine. Sono accusati a vario titolo di estorsione, tentata estorsione e, il solo Gagliardi, anche di lesioni personali.

Estorsioni porta a porta

Otto gli episodi contestati nel pesarese, risalenti al 2016, e sempre identico il modus operandi. Il gruppo avrebbe messo a segno i raggiri (vere e proprie estorsioni) facendo stipulare con l'inganno dei contratti di acquisto per conto della società milanese “Sistemi per Arredare Srl” con sede a Montegrotto. Visitando i potenziali clienti porta a porta venivano fatti firmare dei questionari, che erano in realtà contratti che obbligavano a comprare prodotti per la casa: mobili, attrezzi per le pulizie, biancheria e accessori da cucina. Gli obiettivi erano per lo più anziani e persone spesso in difficoltà economica, che si sono trovati a dover sborsare anche migliaia di euro. A far scattare le indagini l'aggressione ai danni di una settantenne.

La tecnica consolidata

Secondo l'accusa Marcato e Gagliardi si recavano porta a porta facendo firmare i documenti. La 32enne era la prima ad agire, sotto il falso nome di Valentina. Accattivante e spigliata, conquistava la fiducia delle vittime presentando il catalogo dei prodotti e chiedendo di firmare un questionario senza impegno. Quelle carte erano invece un contratto con cui i firmatari si impegnavano ad acquistare i prodotti della “Sistemi per Arredare Srl”. La seconda fase spettava a Gagliardi: impugnando il contratto firmato tornava dalle vittime mettendole davanti al fatto compiuto e pretendendo che scegliessero e acquistassero i prodotti. «Hai firmato, ora o compri o si va per vie legali» minacciava. I clienti, molti dei quali vivono con pensioni minime, davanti alla prospettiva di una causa preferivano pagare. Due sono riusciti a evitare l'esborso, tutti gli altri hanno aperto il portafoglio arrivando a sborsare anche migliaia di euro. A gestire le estorsioni era Callegari con la complicità di due donne: se i clienti chiamavano la sede per lamentarsi e chiedere informazioni erano loro a rispondere tenendoli a bada permettendo ai complici di consumare le truffe. Chieregato avrebbe invece avuto il ruolo di prestanome.

L'aggressione e il via alle indagini

A mettere in allerta gli inquirenti è stato un episodio violento, in cui la veemenza di Gagliardi si è scontrata con le resistenze di un'anziana vittima. In casa della settantaduenne il padovano sta cercando di convincerla a pagare suon di minacce. All'arrivo del marito fiuta il pericolo di essere scoperto e per scappare spintona l'anziana. I due coniugi cercano di inseguirlo e nel parapiglia la donna finisce addosso a un cancello ferendosi braccia e busto, poi medicate al pronto soccorso. Provvidenziale l'intervento di una vicina, che ha annotato il numero di targa dell'auto usata da Gagliardi permettendo di rintracciarlo. Denunciato il fatto alla polizia, la squadra mobile di Pesaro avvia le indagini che fanno emergere il giro illecito di estorsioni operato dai quattro indagati.

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