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Cronaca Piove di Sacco

Distrusse le poste di Piove, torna in città: «Vicenda oltre il ridicolo»

A denunciare quanto accaduto è Andrea Recaldin (Lega): «La gente ha paura e se al Governo piace farsi prendere in giro, problema suo. Questo criminale deve essere mandato a casa»

È tornato di nuovo nel piovese l'uomo di 40 anni di origini marocchine che lo scorso gennaio devastò l'ufficio postale di Piove di Sacco provocando danni per oltre 100mila euro. Per quell'episodio e per altre violenze avvenute nel territorio della Saccisica l'uomo è stato espulso dopo essere stato portato al centro di permanenza di Gradisca d'Isonzo. Le forze politiche sono sul piede di guerra.

Indignazione

Tra i più indignati Andrea Recaldin della Lega: «Questa vicenda va oltre il ridicolo. Sono mesi che ci viene detto che questo criminale deve essere rispedito a casa: sindaco, sottosegretario, governo, chiunque si è prodigato ad annunciare l’espulsione di questa “risorsa”. Che però intanto è tornato qui, nel nostro Paese. La gente ha paura, e se al Governo piace farsi prendere in giro, problema suo. Ma questo criminale deve essere rispedito a casa, adesso. Il Governo ci chiede di stare in casa per limitare la diffusione del virus e intanto abbiamo un farabutto a piede libero che se ne sbatte delle regole: siamo alla follia» dichiara il capogruppo del Carroccio.

Sfilza di reati

Il quarantenne è considerato un soggetto pericoloso non solo per aver devastato l'ufficio postale dopo non aver ricevuto il bonifico del Reddito di cittadinanza ma anche per occupazione abusiva di alloggi, furto in supermercato quando aveva spaccato una bottiglia in testa a una guardia giurata.

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