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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Lettere anonime e diffamatorie contro i dirigenti di Etra, presidente Frasson: «Screditano l'azienda»

Si firmano lavoratori di Etra, ma in realtà non si sa bene chi siano, o forse sì. Hanno mandato, ad amministratori locali, a giornalisti e a chi lo sa chi una serie di missive piene di allusioni, qualche pettegolezzo e molti giudizi negativi sui vertici dell'ente

Si firmano lavoratori di Etra, ma in realtà non si sa bene chi siano, o forse sì. Hanno mandato, ad amministratori locali, a giornalisti e a chi lo sa chi una serie di missive piene di allusioni, qualche pettegolezzo e molti giudizi negativi sui vertici dell'ente. Alludono, gli autori delle lettere che di fatto sono anonime, a parenti di dirigenti che vengono assunti o promossi perché arrivano da un dato comune, altri che portano con sé i figli piccoli "parcheggiandoli" negli uffici, e poi si scrive di lavoratori privilegiati rispetto ad altri e altre cose che su un giornale è meglio non pubblicare perché sono altamente diffamatorie.

Rischio 

Non si fa mai il nome di nessuno ma le allusioni sono evidenti e, ricordiamolo, stiamo sempre parlando di lettere anonime. La decisione dell'ente di prendere una posizione sulla vicenda se da una parte è comprensibile dall'altra innesca la necessità di approfondire "i temi" citati nelle lettere e di fatto rischia ne amplifica la portata. Scelte. Anche perché, nella nota dell'ente si sceglie di entrare nello specifico di alcune "accuse" il che non aiuta certo ad abbassare i toni della vicenda e involontariamente rischia di legittimarne il clandestino operato. 

Ente

Così l'ente, all’indomani dell’ennesima lettera anonima il presidente Frasson e i vertici di Etra danno mandato ai legali di procedere a difesa e tutela della reputazione dell’azienda e dei suoi dipendenti diffamati da accuse gravi e infondate. «La lingua italiana è ricca di vocaboli capaci di descrivere gli accadimenti della vita di noi tutti. “Distorcere” eccone uno, che sta a significare “alterare, deformare, falsare” la realtà. Mi pare che “distorcere’ sia la parola più adatta per descrivere gli ultimi penosi accadimenti a cui abbiamo assistito». Questi i primi commenti a caldo rilasciati dal Presidente del Consiglio di Gestione di Etra Spa, Flavio Frasson dopo la pubblicazione, su alcuni profili Facebook, dell’undicesima lettera anonima indirizzata ai sindaci dei Comuni soci di Etra, nella quale si fanno illazioni contro la Società e la sua attuale governance. «Accade ed è accaduto, anche nella nostra Società, di assumere lavoratori e lavoratrici appartenenti a categorie protette. Ma queste assunzioni, incredibile doverlo rammentare, sono operate al fine di rispettare un obbligo di legge attingendo da specifici elenchi e sulla base di procedure interne trasparenti e tracciabili – spiega il Presidente Frasson –. La legge, poi, prevede che il numero dei soggetti appartenenti a tali categorie protette da assumere vari (in aumento) in proporzione al numero di dipendenti a tempo indeterminato assunti presso una azienda. Così come accade che in un settore speciale come quello della gestione dei servizi idrico integrato e ambientale, in cui opera un numero limitato e ben identificato di operatori economici e professionalità, possa verificarsi che figure di spicco entrino in relazione professionale con altri soggetti. Ma questo certamente non significa che vi siano anomalie nei processi di assunzione del personale di Etra, a maggior ragione quando tali selezioni sono state affidate a società di recruitment terze, a propria volta selezionate con procedure comparative assolutamente trasparenti». Il Presidente Frasson aggiunge: «La verità è che un numero sparuto e non identificato di soggetti interni ed esterni all’azienda, lungi dal voler perseguire il generale interesse societario, si dilettano nello stravolgere fatti ed accadimenti assolutamente legittimi e neutri, al fine di screditare ed ostacolare il processo di riorganizzazione e rilancio aziendale che la nuova governance ha avviato sin dal proprio insediamento».

Anonimato

Su questo ultimo aspetto il Presidente del Consiglio di Gestione è molto chiaro: «D’altra parte, sarebbe sinceramente interessante se i redattori di queste lettere anonime avessero la decenza e il coraggio di firmare questi scritti. Molto più comodo è celarsi, come accade, dietro la generica locuzione “I lavoratori e le lavoratrici di Etra”, tra l’altro adoperata in maniera gravemente impropria. La quasi totalità di tali lavoratrici e lavoratori, infatti, nemmeno conosce l’esistenza di tali missive, che, d’altra parte, non recano la firma di alcuna delle sigle sindacali presenti in Etra. Trovo complessivamente vigliacco questo modo di agire che, oltre a ledere la complessiva immagine aziendale, offende gratuitamente l’operato dei tanti e tante dipendenti di Etra che, quotidianamente, si impegnano e lavorano assiduamente al fine di rendere alla collettività un soddisfacente servizio idrico ed ambientale».

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