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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Chiede la borsa di studio universitaria ma va a lezione in Porsche

È uno dei casi emersi dai controlli della Guardia di Finanza di Padova sulle autodichiarazioni degli studenti per godere di benefici. 280 mila euro le erogazioni pubbliche recuperate ai non aventi diritto. Centinaia le posizioni sospette ancora al vaglio

Un tenore di vita che nulla aveva a che vedere con l'autodichiarazione di appartenere a una famiglia indigente, documentazione presentata all'Università per richiedere la borsa di studio.

A LEZIONE IN PORSCHE. Lo hanno scoperto i berretti verdi della Guardia di Finanza di Padova nell'ambito dei controlli sulle dichiarazioni rese dagli studenti per richiedere contributi e benefici allo studio. L'universitario in questione aveva infatti avuto l'imprudenza di presentarsi a lezione non con i mezzi pubblici o con un'utilitaria sgangherata, bensì con una potente e fiammante Porsche che a dir poco cozzava con la documentazione prodotta per gli uffici del diritto allo studio.

CENTINAIA DI POSIZIONI SOSPETTE. Si tratta di uno dei casi scoperti dalle Fiamme gialle padovane che, ad oggi, hanno già recuperato oltre 280 mila euro di erogazioni pubbliche elargite a dei non aventi diritto. Le posizioni sospette, attualmente al vaglio, sono centinaia. I controlli sono frutto di un protocollo d'intesa siglato l'anno scorso con l'Università patavina che fornisce alla Guardia di Finanza i dati dei richiedenti.

AFFITTI IN NERO. Non solo, l'ateneo e la Guardia di Finanza sono impegnati anche nel contrasto al fenomeno degli affitti in nero, tipico delle città universitarie: su 100 verifiche nel settore delle locazioni, 80 concludono con esito positivo; sono stati così recuperati a tassazione 2 milioni di euro.

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