52 mila tonnellate di scorie e rifiuti tossici inquinanti in condizioni di degrado sono lì che attendono da 8 anni di essere bonificate. Martedì, i cancelli della fabbrica "dei veleni" di Pernumia, la ex "C&C" posta sotto sequestro, si riapriranno per il primo sopralluogo tecnico-ricognitivo che di fatto darà il "la" ai lavori di risanamento dei capannoni pieni di fusti nocivi.

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MA SERVONO ALTRI SOLDI. "Finalmente si parte, dopo anni di battaglie da parte delle istituzioni locali e dei cittadini - commenta il sindaco di Pernumia Luciano Simonetto - Ora, con il cantiere di bonifica aperto e l'impegno della Regione Veneto di reperire ulteriori risorse negli anni a venire, potremo bussare anche alle porte del ministero dell'Ambiente per ottenere anche il sostegno dello Stato per i lavori di bonifica e ripristino del sito inquinato".

REPERIRE INGENTI RISORSE. Dalla Provincia di Padova intanto sono già stati stanziati 200 mila euro per lo studio ricognitivo, mentre 500mila li mette la Regione per avviare l'oneroso intervento di messa in sicurezza e di bonifica del sito inquinato. "Grazie a questo primo stanziamento - precisa il consigliere regionale Stefano Peraro (Udc) - e al fondo regionale di rotazione 2012 per la bonifica dei siti inquinati, ora è possibile dare inizio ai lavori per disinnescare una pericolosa emergenza ambientale che sta compromettendo la salubrità di aria, acqua e suolo. Va reso merito alla tenacia del sindaco di Pernumia, che ha speso tutte le sue energie per superare il blocco imposto dal sequestro e mettere in moto una 'filiera virtuosa' tra enti e istituzioni per reperire le ingenti risorse che saranno necessarie per la bonifica".