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Cronaca

Grandi opere, monsignore Santo "Voti per Lupi e impiego al nipote"

Nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Firenze sulle tangenti per l'Expo, sono state intercettate alcune conversazioni dell'ex delegato pontificio della basilica di Sant'Antonio con le persone arrestate

L'ex delegato pontificio della basilica di Sant'Antonio si sarebbe attivato per trovare voti per Maurizio Lupi in occasione delle Europee.

PALAZZO ITALIA EXPO 2015. Il nome del monsignore, tra l'altro indagato per presunto abuso edilizio (mini-appartamenti abusivi al Santo pubblicizzati per essere affittati), era "spuntato" nell'ambito dell'inchiesta sulle grandi opere coordinata dalla procura di Firenze. In particolare, era stata intercettata una conversazione del prelato con una delle persone arrestate, in cui avrebbe cercato di mettere una buona parola per i fratelli della società che poi si sarebbe aggiudicata l'appalto per Palazzo Italia dell'Expo 2015.

"VOTI PER LUPI". Le indagini finora non hanno accertato che la relazione del monsignore con i fratelli abbia avuto "una specifica attinenza con la vicenda". Tuttavia, nelle richieste di misure cautelari dei pm di Firenze, compaiono nuovi sviluppi. In un'ulteriore conversazione con uno degli arrestati, datata 2 maggio 2014, il religioso gli si sarebbe rivolto in questo modo: "Mi dovete far sapere chi porta il capo per le Europee, perché io non so nulla ancora. No ma è urgente che ce lo diciate perché, se devo poi avviarmi per alcuni istituti religiosi del mio entourage, no? Per segnalare". L'interlocutore, come riportano i pm, si sarebbe "riservato di far giungere le indicazioni richieste".

"SPINTARELLA ANCHE AL NIPOTE". In un'altra occasione, il sacerdote avrebbe tentato di sollecitare un impiego lavorativo per un nipote, "'a tempo indeterminato ed in un preciso ambito territoriale".

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