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Cronaca

False regolarizzazioni di clandestini Arrestate un'avvocato e segretaria

Uno studio legale dell'Arcella al centro di un sistema di illeciti interessi tra stranieri e italiani per falsificare le pratiche di emersione con falsi rapporti di lavoro. Denunciate altre 19 persone, parte dell'organizzazione

Garantivano una permanenza "pulita" in Italia a stranieri irregolari in cambio di cospicue somme di denaro, anche 2.500 euro per ciascuna pratica che andava a buon fine. Questo quanto emerso dall'inchiesta denominata "Legal Point" e coordinata dal sostituto procuratore Sergio Dini che ha portato all'arresto ai domiciliari di una donna 36enne, avvocato, e della sua segretaria 45enne, nonché alla denuncia di altre 19 persone con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento dell'immigrazione clandestina.

FALSI RAPPORTI DI LAVORO. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dal 2009, lo studio legale, situato all'Arcella, sarebbe stato al centro di un sistema di interessi illeciti tra stranieri ed italiani per falsificare le pratiche di emersione dalla clandestinità, circa 400 quelle avviate, in particolare con la sanatoria del 2012, per mezzo di falsi rapporti di lavoro, documentazioni create ad arte con il supporto di ditte compiacenti.

COLF, BADANTI E TIROCINI FORMATIVI. Centinaia le truffe documentali emerse nel corso delle indagini, inerenti colf e badanti, ma anche i cosiddetti tirocini formativi di orientamento, non rientranti nelle quote di ingresso. La squadra Mobile ha eseguito nei confronti di altri indagati una serie di perquisizioni in uffici ed abitazioni, dove sono stati acquisiti documenti ora al vaglio degli inquirenti. Sono stati sequestrati alcuni locali dello studio legale.

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