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Cronaca

Falsi attestati per lavorare nel pubblico: "stangata" da Antitrust

Dopo la denuncia presentata dal Codacons, un istituto padovano, specializzato in corsi di formazione, è stato sanzionato con una multa da 100mila euro: "Informazioni ingannevoli" a "soggetti vulnerabili"

L’Antitrust, ha accolto la denuncia presentata dal Codacons e ha inflitto una sanzione di 100mila euro ad un istituto con sede a Padova, e filiali in tutta Italia, specializzato nella formazione di operatori socio assistenziali (Osa), operatori sociali e animatori, che proponeva ai disoccupati corsi da utilizzare per trovare lavoro nelle strutture pubbliche, quando, in realtà, gli attestati rilasciati, non avrebbero avuto alcun valore nel comparto pubblico.

INFORMAZIONI "INGANNEVOLI". Nel provvedimento, si legge: “Per il tramite dei propri informatori didattici, l'istituto ha fornito informazioni ingannevoli e/o omesso informazioni rilevanti. In particolare è risultato che, nel corso dei colloqui, gli informatori hanno prospettato la possibilità di acquisire una specializzazione altamente qualificata seguendo corsi socio-assistenziali utilizzabili sia nelle strutture pubbliche che private, mentre invece l’attestato rilasciato non avrebbe nessun valore nelle strutture pubbliche. Inoltre avrebbero lasciato intendere che la società era accreditata presso alcune Regioni al fine del rilascio di un attestato legalmente valido, ciò anche sulla base di moduli informativi che vantavano tale accreditamento, nonché fornito informazioni distorte sulle possibilità di ricerca del tirocinio pratico”.

LE VITTIME. L’Antitrust ha riconosciuto inoltre un’aggravante, sottolineando come  il comportamento scorretto degli operatori dell’istituto colpisse “categorie di soggetti molto spesso vulnerabili (quali, ad esempio, disoccupati alla ricerca di una qualificazione/riqualificazione per un posto di lavoro, oppure stranieri con una scarsa conoscenza della lingua italiana, per i quali l’esborso degli importi richiesti per l’adesione ai corsi appare obiettivamente un impegno finanziario rilevante)”.

MAXI-MULTA. All’ente è stata dunque inflitta una sanzione amministrativa pecuniaria di 100mila euro per pratica commerciale scorretta.

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