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Cronaca Sant'Urbano

La famiglia Guerra: «Le parole del Maresciallo Billeci confermano che Mauro poteva essere salvato»

«Anche altri carabinieri intervenuti - il riferimento a Billeci è chiaro - confermano l'illegalità dell'intervento che ha visto l'assassinio di Mauro Guerra, confermando quanto abnorme sia stata della reazione del Maresciallo Pegoraro»

L'intervista che abbiamo pubblicato al maresciallo Filippo Billeci sui fatti di luglio 2015, quando per sfuggire a un Tso che nessuno aveva autorizzato Mauro Guerra, trentaduenne del posto, rimane ucciso da un colpo di pistola sparato da distanza ravvicinata dal maresciallo Marco Pegoraro. Una collutazione con il collega del maresciallo, il brigadiere Stefano Sarto, avrebbe portato Pegoraro a esplodere il colpo perché riteneva che Mauro Guerra potesse essere pericoloso per il collega. Che è poi il motivo per cui è stato inseguito per centinaia di metri da uomini dell'Arma. Mauro se l'era data letteralmente a gambe dopo aver subito tre ore di assedio in casa da parte dei carabinieri del suo paese, Carmignano di Sant'Urbano, dopo aver constatato che non c'era nessun documento che giustificava il ricovero in ospedale, figuriamoci di essere assediato. 

Intervista

Il maresciallo Filippo Billeci, che era nella lista dei testimoni consegnata dai legali della famiglia Guerra, Fabio Pinelli e Alberto Berardi, è stato però stralciato dalla lista visto che il giudice monocratico della causa di primo grado era in qualche modo stato costretto a scegliere una rosa più ristretta di testi perché la difesa del maresciallo Pegoraro, rappresentato dall'avvocato Fratucello, aveva stilato una lista con ben cinquanta nomi. Troppi. Così non si è mai sentito né nell'udienza di primo grado che in quella civile della quale si avrà la sentenza il 23 febbraio prossimo. Billeci nell'intervista a noi concessa evidenzia alcune incongruenze che sarebbero emerse e smentisce di fatto aver avuto un ruolo nella rincorsa a Mauro. Billeci di fatto fa comprendere come anche lui in qualche modo sia stato ingannato, perché gli avevano detto che c'era un Tso ordinato e che il soggetto, Mauro Guerra, si stava ribellando a questa decisione. Per questo si precipita da Battaglia Terme, per mediare una soluzione con Mauro. Poi però le cose precipitano, come spiega bene nell'intervista

Famiglia

La famiglia Guerra ha così reagito a queste nuove rivelazioni: «Anche altri carabinieri intervenuti - il riferimento a Billeci è chiaro - confermano l'illegalità dell'intervento che ha visto l'assassinio di Mauro Guerra, confermando l'abnormità della reazione del Maresciallo Pegoraro in una situazione che doveva finire diversamente». Non si danno pace che nessuno abbia voluto ascoltare il maresciallo Billeci: «La famiglia Guerra ribadisce con forza,alla luce delle dichiarazioni  del maresciallo Billeci, quanto l'omicidio del loro carissimo Mauro doveva e poteva essere evitato. Queste dichiarazioni confermano quello che la famiglia ha sempre sostenuto: rocambolesco ed arbitrario intervento delle forze dell'ordine e sballata, inabile, maldestra ed infausta azione del maresciallo Pegoraro, che, per amore di giustizia, se essa esiste davvero, deve rispondere di quello che è accaduto, a dispetto anche delle Procure che hanno chiuso occhi ed orecchie solo perché l'imputato è un carabiniere».

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