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Cronaca Torreglia / Via Montegrotto

Benzinaie avvistano grande farfalla che si pensava ormai scomparsa

Laura Peraro e Ilenia Pengo, della stazione di servizio Smp di via Montegrotto a Torreglia, martedì hanno notato l'esemplare. Sul posto gli esperti del Butterfly Arc che hanno riconosciuto il bombice dell'Ailanto

Appena avvistata, martedì, le due simpatiche e vivaci benzinaie della stazione di servizio Smp di via Montegrotto a Torreglia, Laura Peraro e Ilenia Pengo, hanno chiamato il sindaco di Montegrotto, Massimo Bordin, pensando che la grande farfalla fosse per qualche ignoto motivo riuscita a svignarsela dalla "Butterfly Arc".

BOMBICE DELL'AILANTO. Il primo cittadino ha così contattato i responsabili della struttura che, in un primo momento, hanno pensato all'ennesimo avvistamento della Saturnia del pero, la più grande falena europea, una specie relativamente comune che schiude in questo periodo e che ogni volta che viene avvistata dalle persone suscita meraviglia e stupore. Di fatto, fortunatamente questa specie è ancora comune anche se gran parte delle persone, malgrado le sue dimensioni, non la conoscono. Dopo un sopralluogo, gli esperti della Casa delle Farfalle hanno visto che non si trattava della Saturnia del pero, ma di una specie affine che non si vedeva da tempo sui colli Euganei: il bombice dell'Ailanto.

Bombice dell'Ailanto a Torreglia

L'IDENTIKIT. "Si tratta di una falena di origine orientale della famiglia dei Saturnidae - spiega il direttore scientifico di Butterfly Arc, Enzo Moretto - la stessa famiglia della Saturnia del pero. Il suo bruco si nutre di ailanto o albero del paradiso. Si sviluppa da giugno ad agosto e poi tesse un bozzolo affusolato parzialmente avvolto in una foglia della pianta ospite. Per impedire che durante l'inverno la foglia cada a terra col bozzolo, il bruco rinforza l'attacco del picciolo sul ramo con uno strato di seta. La specie però non è nostrana, ma è originaria dell'oriente ed è arriva in Europa verso la metà dell’800 come possibile alternativa al baco da seta. L'ailanto era arrivato come pianta ornamentale. La specie è oggi acclimatata in Europa come anche in Nord America".

BUON SEGNALE PER L'AMBIENTE. La farfalla è stata lasciata lì dove era stata rinvenuta, alla stazione di servizio, custodita dalle belle benzinaie, che si sono fatte fotografare insieme allo splendido esemplare. "È una specie ancora presente - continua Moretto - ma che ha subito una grande diminuzione in coincidenza dell'impiego massiccio di un insetticida che all'epoca fu indicato come la causa della moria dei bachi da seta in allevamento anche se lontanissimi dai luoghi trattati. Seppur non autoctona, questa bellissima falena ha ormai un posto nei nostri ambienti e vederla ritornare significa molto e fa ben sperare su un miglioramento della qualità dell'ambiente, non difficile da constatare, visto che oggi il parco dei Colli Euganei ospita una natura sempre più apprezzabile e preziosa. La comparsa di questa specie in questi giorni è anche un segnale di una stagione un po' in anticipo o dell'arrivo del caldo".

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