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Cronaca

Cuoco gli versa addosso una pentola piena di acqua bollente, forse un atto di folle gelosia

L'aggressione martedì a Musile. Un 47enne, arrestato per motivi passati, è ora in prognosi riservata a Padova. In manette il 31enne connazionale che lo ospitava assieme alla moglie

Si è presentato al pronto soccorso in condizioni gravissime, con ustioni di secondo grado su buona parte del corpo. Al termine degli accertamenti, si è capito che i traumi erano dovuti ad un'aggressione, e non ad un incidente domestico. È quanto accaduto a L.M.Z., un 47enne cinese che presentava ustioni oltre che sul corpo anche al volto. Un personaggio inserito all'interno del database del ministero dell'Interno poiché raggiunto da un ordine di carcerazione dal 2011. Era ricercato dunque da cinque anni e non sorprende che in ospedale si sia presentato senza documenti. I carabinieri della compagnia di San Donà (Venezia) l'hanno identificato grazie alle impronte digitali: il 47enne era stato condannato a 6 anni di reclusione per atti sessuali nei confronti di minori.

L'AGGRESSORE FA IL CUOCO A PADOVA. Stavolta, però, era lui la vittima di un reato. I militari dell'Arma hanno raccolto la sua testimonianza, ricostruendo passo passo ciò che era accaduto. Secondo il suo racconto, il 47enne sarebbe stato aggredito da Y.Z., un 31enne suo connazionale regolare in Italia e incensurato. Si tratta di un cuoco che lavora in un ristorante del Padovano residente a Musile di Piave (Venezia). Il ferito in questi giorni era ospitato proprio nella sua abitazione. La lite, dunque, sarebbe scaturita tra quelle quattro mura, per motivi ancora in corso di accertamento. 

L'AGGRESSIONE. Il 31enne avrebbe all'improvviso preso una pentola di acqua bollente e avrebbe versato il contenuto addosso alla vittima mentre si trovava sdraiata sul letto. Non contento, avrebbe colpito più volte il 47enne con la pentola stessa. Il ferito, quindi, uscito di casa, dopo aver chiamato un taxi si è portato in maniera autonoma in pronto soccorso a San Donà. Da lì poi è stato trasferito al centro Grandi Ustionati di Padova, dove è stato dichiarato in stato di arresto per i reati commessi tra il 2001 e il 2002. Si trova piantonato in ospedale e in prognosi riservata. 

"GELOSIA". Naturalmente sono scattate le manette (per lesioni gravissime) anche per Y.Z., portato in carcere a Venezia in attesa della direttissima. I motivi dell'aggressione non sono ancora chiari, ma una delle ipotesi più accreditate allo stato dai carabinieri è che tutto possa essere scaturito a causa di una gelosia incontrollabile del 31enne. Il ferito sarebbe stato ospitato da pochi giorni nella sua abitazione di Musile, in quanto amico della moglie. Una presenza giudicata forse "scomoda" dal capofamiglia, che ha due figli minorenni. Gli investigatori dell'Arma ritengono che il "latitante" trovasse lavoro in modo irregolare come massaggiatore sulle spiagge di Jesolo e Cavallino, tant'è vero che aveva con sé un abbonamento Atvo valido per la tratta San Donà - Cavallino, con generalità false. Nella cameretta in cui dormiva a Musile è stato inoltre trovato una sorta di catalogo con il relativo prezziario per i vari tipi di massaggio.

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