rotate-mobile
Cronaca

Festa di Sant’Antonio, la "lingua" come tema scelto dal vescovo

Per la ricorrenza del 13 giugno monsignor Antonio Mattiazzo, nel tradizionale messaggio rivolto alla città e ai devoti del frate, si rifà alla celebre reliquia nell'anno del suo 750esimo anniversario

Il vescovo di Padova Antonio Mattiazzo richiama l'attenzione dei fedeli divulgando un messaggio incentrato sul significato e il valore, concreto e simbolico, della lingua del Santo.  Il giugno antoniano 2013 d'altronde rientra nel 750esimo anniversario dal ritrovamento della lingua incorrotta di frate Antonio: era l’8 aprile 1263, in occasione del trasferimento dei suoi resti mortali nella nuova basilica, san Bonaventura, allora ministro generale dell’ordine, ritrovò la lingua incorrotta. Un segno pieno di contenuti, commenta il vescovo Antonio "I miracoli non sono operati da Dio per dare spettacolo. Sono segni della fede e propongono un messaggio di vita".

LA LINGUA COME PAROLA. Dal segno della lingua incorrotta il vescovo coglie l’occasione per una riflessione sul valore della parola e sul suo peso, ma anche su cosa significa comunicare e stabilire relazioni per la nostra vita. "Con la parola, - scrive il vescovo - quando non è chiacchiera vana e superficiale, noi comunichiamo agli altri il nostro pensiero e i nostri sentimenti, manifestiamo il nostro intimo. Noi ci sentiamo bene e cresciamo con la buona comunicazione; al contrario, soffriamo quando la comunicazione si inceppa ed è scorretta. Con la lingua esercitiamo un potere ed un influsso nel bene e nel male".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Festa di Sant’Antonio, la "lingua" come tema scelto dal vescovo

PadovaOggi è in caricamento