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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Monselice

LA TESTIMONIANZA. Matteo e Michele di Monselice: "Noi giurati al Festival"

L'esperienza della coppia di giovani artisti della Bassa padovana in qualità di giurati al Festival di Sanremo. Il racconto di una giornata ricca di emozioni nel cuore dello show business nazionale

15 febbraio, seconda serata del Festival di Sanremo 2012. Oltre che ai 14 big in gara e agli 8 giovani scelti da Sanremo Social, ci sono due cuori che battono forte. Appartengono a due artisti padovani: Matteo Quaglio e Michele Borile. La loro grande passione per la musica li ha portati a vivere un'esperienza indimenticabile: giurati al festival.

DA CANTANTI A GIURATI. Matteo al festival aveva tentato di andarci, ma per cantare. E’ stato tra i 1500 artisti che hanno inviato la propria canzone per potere accedere alla sezione giovani. Malgrado siano stati tanti i consensi ricevuti in rete (dal momento che i giovani sono stati selezionati attraverso Facebook), non sono bastati per farlo arrivare sul palcoscenico. Nel 2005 Matteo aveva fondato insieme a degli amici un gruppo, i Power 87. Un loro brano dal titolo “Un giorno” diventò la sigla della manifestazione “Giovani in Forum” a Monselice. Nel 2009 pubblicarono il loro primo album autoprodotto composto da 10 tracce. Ad inizio 2010 la band si sciolse e Matteo intraprese la strada da solista. Nel 2011 ha registrato il brano “Adesso”, presentandolo alla commissione di Sanremo. Attualmente sta lavorando ad un suo album di inediti. Michele è stato uno dei tanti sostenitori, arrivato alla giuria dopo una lunghissima carriera come cantante che lo ha portato a fare spettacoli con dei grandi personaggi, tra i quali Fiorello, Beppe Grillo, Gigi Sabani, Paola Perego, Paola Barale, Ezio Greggio, Patty Pravo e molti altri ancora. Ha partecipato a tantissimi spettacoli e concorsi a livello nazionale con brani scritti e musicati dal fratello Alessandro. Attualmente, gli vengono affidate la conduzione di spettacoli musicali nelle varie città del Veneto, alternate alla conduzione di sfilate di moda.

Giurati al Festival di Sanremo

IL FESTIVAL. "L’accoglienza al festival - raccontano - è stata indimenticabile. Portati 4 piani sotto al teatro Ariston in una sala, fatti accomodare e poi, ecco, arriva lui: Gianni Morandi. Una persona indiscutibilmente alla mano". Vengono consegnati i testi delle canzoni e vengono fatte ascoltare le 14 canzoni dei big, di fronte a Matteo, Michele e ai 300 giurati, al direttore artistico Gianmarco Mazzi, Morandi e 2 notai. Viene fatta una prevotazione nel caso i supporti tecnologici non avessero risposto al loro compito. Ore 20.15 si entra nella galleria del più chiacchierato, commentato, criticato, osannato teatro della musica italiana. Dopo una ventina di minuti parte la sigla del festival. "Per un attimo il respiro si è fermato - raccontano i due padovani - ci siamo guardati negli occhi e intorno: ma siamo proprio noi qui, questa sera? Siamo proprio noi che possiamo decidere e valutare il destino di qualche canzone? Sì siamo noi, e con il cuore che batteva a tempo della musica ci siamo lasciati andare. E' partita la musica di una grandissima orchestra e noi dalla musica ci siamo lasciati trascinare".

ESPERIENZA INDIMENTICABILE. Ore 24.20 finisce la seconda serata del festival. "Per sempre porteremo con noi il ricordo delle gigantografie appese alle pareti del guardaroba, nei corridoi del magnifico teatro - ricordano Matteo e Michele - Porteremo con noi le luci e le musiche di un festival bellissimo, per chi ama e crede nella musica italiana, anche quella più semplice. Porteremo con noi il ricordo dei tanti cantanti e musicisti conosciuti tra i giurati al festival. E se è vero che i sogni son desideri… il nostro è diventato una splendida realtà".

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