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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sequestrato da Finanza, figlio di Varenne corre per lo Stato

Gareggiando, il figlio "d'arte" Mustang Grif ha fruttato in 3 anni oltre 150 mila euro alle casse dell'erario. È in custodia alle Fiamme gialle dopo il sequestro al titolare della Tfc di Limena, presunto evasore milionario

Ogni volta che gareggia e vince, cosa che accade spesso, porta migliaia di euro nella casse dell'erario. Già perché il campione in questione, figlio nientemeno che di Varenne, è in custodia da 3 anni alla Guardia di Finanza di Padova.

SOTTO SEQUESTRO. Mustang Grif, questo il nome del cavallo, da 3 anni è sotto sequestro nell'ambito di una indagine per evasione fiscale e, in tutto questo tempo, continuando a gareggiare, ha fruttato alle casse dello Stato già 150 mila euro.

L'INDAGINE. L'indagine della finanza, conclusa nelle scorse settimane, si è concentrata sull'attività del titolare della Tfc di Limena. Gli uomini delle Fiamme gialle hanno contestato al presunto evasore l'omesso versamento di Iva e ritenute Irpef per 1,5 milioni di euro e di contributi previdenziali per oltre 2,2 milioni nonché il riciclaggio internazionale, la bancarotta fraudolenta e l'impiego di beni di provenienza illecita.

RICICLAGGIO IN CAVALLI DA CORSA. Milioni di euro, riciclati tramite una fiduciaria svizzera, rientravano successivamente in Italia per essere investiti in cavalli da corsa tra i quali il podio spetta di diritto a Mustang Grif, giovanissimo e promettente, già vincitore di numerose e prestigiose gare, valutato 600 mila euro.

300 OPERAI SENZA CONTRIBUTI. L'imprenditore, sentendosi “braccato” ha cercato di ingannare anche le Fiamme Gialle trasferendo fittiziamente la preziosa scuderia ad un’impresa edile gestita dal figlio di un pregiudicato per associazione a delinquere. 300 operai si sono ritrovati sulla strada e i loro contributi previdenziali e assistenziali per oltre 2 milioni di euro sono spariti. La documentazione contabile era stipata su 2 furgoni pronti alla fuga: 20 metri cubi di carteggio, pari a 10 quintali, sono “rimasti al palo”, nel parcheggio dell’azienda, “imbrigliati” dalla Guardia di Finanza. I cavalli sequestrati sono stati “ingaggiati” nella scuderia del ”Fondo unico giustizia” sul quale vengono accreditati i proventi generati dalle loro vincite.

INDAGATA ANCHE LA MOGLIE. Il legale rappresentante dell’impresa, una ditta di trasporti, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Padova, che ha coordinato le indagini, per reati tributari e bancarotta fraudolenta. Con lui sono indagati la moglie, per riciclaggio, un terzo soggetto, per il reato di “impiego di beni di provenienza illecita” - poiché, pur consapevole dell’origine truffaldina dei cavalli, li avrebbe fatti gareggiare in competizioni ufficiali - nonché un quarto complice, per il reato di distruzione e occultamento di scritture contabili.

 

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