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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cittadella

Fiom rimanda al mittente le accuse dei dirigenti Imasaf

I sindacati hanno anche incontrato il sindaco di Cittadella

Si è svolto dopo la manifestazione di lunedì 25 luglio un incontro tra i sindacati ed il sindaco di Cittadella. «Il sindaco Pierobon - spiegano i sindacalisti - ha ascoltato la delegazione formata dai segretari e dai funzionari della Fim e della Fiom e dalla Rsu ha espresso al primo cittadino l’intenzione di chiedere al Prefetto la convocazione di un tavolo fra le parti nel più breve tempo possibile per continuare a mettere la questione al centro del dibattito pubblico e per trovare una soluzione in tempi rapidi»

Accordi

«Relativamente alle dichiarazioni rilasciate dalla Direzione dell’azienda esprimiamo perplessità - fanno sapere dalla Fiom - perché vengono affrontati dei temi che non abbiamo mai posto alla Imasaf. La questione per noi fondamentale è che la direzione non ha rispettato gli accordi sottoscritti 3 anni fa inerenti la rinuncia della quattordicesima da parte dei lavoratori a fronte di investimenti mai compiuti dalla proprietà e dal risanamento dei buchi nei versamenti dei fondi pensione, ammanchi mai sanati, anzi arrivati ad oltre un milione di euro in questi anni (anche se confermiamo  di aver ricevuto comunicazione della garanzia di  risanamento del debito entro il 15 agosto, cosa che speriamo avvenga come promesso). In tutti questi anni i lavoratori hanno fatto questi accordi per tutelare il salario che c’era e per darsi una prospettiva. Il sindacato non può non chiedere conto di quel risanamento che era stato promesso e che non è stato ancora messo in atto».

Mercato

«L’essere un’azienda di un settore in crisi, come quello dell’automotive, non li giustifica della mancata capacità di realizzare un piano aziendale con gli investimenti necessari per stare sul mercato. Il loro impegno - spiegano dalla Fiom - come imprenditori dovrebbe essere quello di dare una prospettiva alla loro azienda e ai lavoratori che hanno sacrificato molto e in prima persona per aiutare l’azienda a restare a galla e a migliorare il proprio rendimento. La situazione fragile della Imasaf non può essere affrontata con diktat che mettono i lavoratori in difficoltà e creano rapporti aziendali tossici e difficili da risolvere. Noi continuiamo e continueremo a chiedere all’azienda di sedersi con noi ad un tavolo per discutere della situazione con lo scopo di raggiungere una soluzione condivisa che non sia a totale svantaggio dei lavoratori e delle lavoratrici come quella proposta durante l’ultimo incontro».

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