Il professor Carlo Foresta, direttore del Centro di crioconservazione dei gameti maschili dell'Università di Padova, ha chiarito la sua posizione in un'intervista su Radio Radicale in merito alla ricerca su fertilità e papilloma virus condotta dal suo staff dell'Università di Padova in collaborazione con l'Università de L'Aquila e oggetto di un esposto anonimo ai carabinieri per una presunta violazione della legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita, nel punto che vieta gli incroci tra specie diverse, visto che nell'esperimento vi è stato un contatto tra un ovocita di criceto e sperma umano.

 

Foresta spiega che non si può parlare assolutamente di fecondazione, poiché il concetto di fecondazione implica che il gamete maschile e quello femminile si fondano in una nuova cellula chiamata zigote. "Noi non abbiamo fecondato proprio nulla - sottolinea il professore - abbiamo solo eseguito un test di penetrazione. È un'altra cosa".

 

"Il test di penetrazione - continua Foresta - consente di verificare se lo spermatozoo umano è riuscito a penetrare le membrane ovocitarie del criceto. Ma in questo caso lo spermatozoo non è in grado di formare nessuno zigote. La ricerca nasce dalla constatazione che nel momento in cui lo spermatozoo viene a contatto con il papilloma virus aggrega il virus sulla sua testa". I ricercatori hanno dunque voluto verificare se in questo modo lo spermatozoo fosse in grado di andare nell'ovocita. Ma "c'è un'impossibilità di fecondazione" tra uomo e criceto, "lo spermatozoo umano non è in grado di fecondare l'ovocita del criceto". L'Hamster test, evidenzia ancora il professore, è un test ampiamente documentato e utilizzato in circa 24 mila lavori.