Il cliente poteva pagare, per ogni acquisto, fino a 20 grammi di prodotto in più rispetto al peso reale e, per merce come la frutta secca, la differenza economica non era poi così irrisoria. Il surplus era lo stesso commerciante a crearlo, in modo fraudolento, taroccando il peso della tara delle confezioni usate per contenere, con varie tipologie e formati, appunto la frutta secca e snack "japan".

LA FRODE. Gli agenti della polizia municipale di Padova hanno però smascherato la frode commerciale e denunciato il responsabile (che ora rischia la reclusione fino a 2 anni o la multa fino a 2.065 euro), il titolare di un negozio di frutta e verdura di via Fornace Morandi. Dalla verifica delle bilance gli agenti si sono resi conto che, per alcuni dei prodotti preconfezionati, l'etichetta indicava una tara inferiore al peso effettivo del contenitore, in modo tale che la merce acquistata dal cliente risultava più pesante e di conseguenza il prezzo finale era più alto rispetto al dovuto. Su circa 60 confezioni la differenza tra il peso effettivo del contenitore e quello indicato sull'etichetta variava da 5 a 20 grammi. Inoltre alcuni prodotti erano privi dell'indicazione della categoria, irregolarità che è stata sanzionata con una multa di 1.100 euro.