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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Furti di quadri in villa, padovano della Soprintendenza in manette

Uno dei 3 soci della banda che da 10 anni sostituiva con copie quadri famosi per rivenderli è Claudio M., 56enne dipendente della Soprintendenza ai Beni culturali di Padova. Lui sapeva dove colpire e quando

Da dipendente della Soprintendenza ai Beni culturali di Padova conosceva bene i "tesori" nascosti nelle ville del Veneziano e se quest'ultime fossero abitate o meno. Claudio M., 56enne padovano,  grazie alla sua professione sapeva quindi dove colpire e quando. Si occupava poi del piazzamento delle opere nel mercato nero, conoscendone il valore di partenza.

IL FALSARIO. Il padovano è uno dei tre componenti della banda di falsari e ricettatori finiti in arresto in seguito a un'operazione portata a termine dai carabinieri di Mestre. Assieme a lui, in manette anche Claudio C., 60enne di Venezia, che aveva lavorato per uno studio fotografico ed era in possesso di tutta l'attrezzatura necessaria per "confezionare" delle stampe identiche ai quadri su tela originali.

IL "PRINCIPE". Dopo aver realizzato il falso, lo passava nelle mani del terzo socio, il "principe" B., addetto agli ultimi ritocchi. 70enne del centro storico di Venezia, si può addirittura fregiare del titolo di "principe di Santorini". Si trova da tempo all'estero, ma ora lo fa da latitante, probabilmente a Santo Domingo.

IL VIDEO: I QUADRI FALSI SEQUESTRATI



IL DOMESTICO BASISTA. Ad aiutare i 3 veneti, anche Rodrigo Joseph M. B., domestico 50enne di una casa patrizia a Venezia, in cui si è riscontrata la sostituzione di nove quadri con altrettanti falsi, per un bottino nominale di 250mila euro. Valore che sul mercato si ingigantisce di molto. Era lui che, in cambio di somme di denaro una tantum di qualche migliaio di euro, faceva da basista per la banda. Contattava i domestici delle ville "nel mirino" e costituiva il punto di collegamento con i tre malviventi.

CACCIA AI QUADRI VERI. 41 le opere rubate e contestate. Un'attività che sarebbe cominciata nel 2001. Il lato curioso dell'intera vicenda è che nessuno dei proprietari dei quadri si è mai accorto di nulla. Tre le case depredate nel centro storico di Venezia, a cui va aggiunta villa "Barbariga" a Stra. Ora i militari dell'arma, che mantengono il massimo riserbo sulle modalità in cui l'intera vicenda è venuta a galla per non inficiare le indagini, puntano a recuperare i quadri veri.

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