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Cronaca

Furti e rapine, sgominata la banda 300mila euro il bottino: 7 arresti

Venerdì, i carabinieri della compagnia di Padova hanno stretto le manette ai polsi di quattro albanesi, responsabili di centinaia di colpi non solo nel Padovano. Tre complici erano già stati presi in dicembre

Venerdì i carabinieri della compagnia di Padova hanno concluso l’operazione convenzionalmente denominata "Hajdutet”, ovvero il corrispettivo in albanese per “predoni". L'attività investigativa che, lo scorso 16 dicembre 2014, aveva fatto finire in manette tre albanesi, ha permesso ai militari di raccogliere indizi nei confronti di altri 4 connazionali. Oltre 300mila euro il bottino stimato, una trentina i furti o tentati tali in abitazioni del Padovano, un centinaio in altre province.

I REATI. Il gip del tribunale di Padova, Margherita Brunello, su richiesta del pubblico ministero Francesco Tonon, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di altri tre complici, ancora a piede libero, ai quali vengono imputati i reati di sequestro di persona, rapina e furti in abitazione.

SEQUESTRO DI PERSONA. Le indagini hanno preso le mosse dalla movimentata notte del 14 luglio 2014. I tre, dopo aver tentato di rapinare un cittadino libanese in casa propria, in zona Montà a Padova, erano riusciti a sfuggire ad un’autoradio a seguito di un rocambolesco inseguimento. Poi si erano rifugiati in un'abitazione privata, dove avevano sequestrato una connazionale di 28 anni, regolarmente presente in Italia, fino a che non si erano potuti allontanare indisturbati.

I PRIMI TRE ARRESTI. Venerdì, gli investigatori hanno rintracciato e arrestato, in esecuzione del provvedimento restrittivo, Juli M., di 29 anni, Arjan S., 23 anni, e Adrian G., 24 anni. I primi due sono stati trovati in provincia di Fermo, nella località “Tre Archi”, mentre al terzo l’ordinanza è stata notificata al carcere di Napoli Poggioreale dove era già detenuto per altri reati.

L'ALTRO COMPLICE. Nella stessa giornata, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e portato in carcere anche un altro loro connazionale, Kreshnik K., di 27 anni. Lo straniero, insieme ai due ricercati, nella notte tra l’8 ed il 9 febbraio 2015 ha consumato un furto ai danni di un’avvocatessa, vedova, 55enne, residente a Chiaravalle, nella provincia di Ancona. In quell'occasione erano state asportate diverse armi da caccia legalmente detenute, una pistola e monili in oro per un valore quantificato in 70mila euro. La refurtiva è stata quasi interamente recuperata.

IL "COVO". La perquisizione del "covo" temporaneo della banda, inoltre, ha consentito di ritrovare dell’argenteria per un valore di circa 30mila euro, 2mila euro in contanti e circa 150 grammi d'oro, già consegnati ad un negozio “compro oro” di Civitanova Marche, il cui titolare, un italiano 50enne, è stato deferito in stato di liberà per ricettazione.

CENTINAIA DI FURTI IN CASA. Ad oggi, all’intera banda sono stati attribuiti  almeno una trentina di furti e tentati furti in abitazione, effettuati tra luglio e settembre 2014 nella provincia di Padova, ed in particolare in città e nei comuni di Monselice, Abano Terme ed Este, nonché oltre un centinaio di analoghi episodi delittuosi tra ottobre 2014 e febbraio 2015 nelle province di Fermo, Ascoli Piceno, Ancona, Pesaro Urbino, Vicenza e Caserta e Bologna.

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