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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cittadella

Furto di abbigliamento griffato per € 200mila: refurtiva nel Padovano

A luglio avevano rubato migliaia di giubbotti Replay e calzature Napapijri da un'azienda trevigiana. 4 i denunciati, tra cui un 34enne dell'Alta. Stoccaggio del bottino a Loreggia e Cittadella, lo smercio a Tombolo

Avevano messo a segno un colpo da 200mila euro alla "In Service", azienda logistica trevigiana di Altivole, nel luglio scorso, facendo perdere immediatamente le loro tracce dopo aver rubato decine di capi d'abbigliamento, ma i carabinieri non hanno mai smesso di cercarli e nei giorni sono riusciti a rintracciarli e denunciarli. Si tratta di un'operazione congiunta tra l'arma di Castelfranco Veneto, adella e Riese Pio X, oltre al contributo del 3° Elinucleo di Bolzano che ha permesso l'individuazione dei magazzini dove era stata nascosta la merce rubata. Sono così stati denunciati per ricettazione in concorso 4 uomini: un 45enne della Castellana con precedenti, un 34enne dell'Alta Padovana non uccupato e con precedenti, un 20enne nomade di Rosà (Vi) non occupato e anche lui con precedenti e infine un 40enne autotrasportatore di Marostica.

LOREGGIA E CITTADELLA. Il colpo, avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 luglio scorsi, aveva fruttato 140 scatole con all'interno almeno 1.037 scarpe marchiate "Napapijri e centinaia di giubbotti griffati Replay, subito rivenduti ad un noto commerciante di Rosà da parte direttamente del 45enne della Castellana che fungeva da basista dell'operazione, probabilmente su commissione. La maggior parte delle calzature rubate è stata però ritrovata in novembre all'interno di un garage di Loreggia e di un capannone a Cittadella, nel Padovano. Già a luglio però i carabinieri erano riusciti a mettersi sulle tracce dei malviventi, grazie al ritrovamento, poco dopo il furto, del camion utilizzato per il colpo.

TOMBOLO. Infine, l'operazione condotta dai militari ha fatto scoprire anche un deposito nella zona di Tombolo in cui sono stati ritrovati diversi scatoloni vuoti, simbolo che era stato utilizzato come punto di smercio della refurtiva. Dalle indagini è stato poi riscontrato come il 34enne e un commerciante della zona avessero acquistato la merce al prezzo simbolico di 5 euro al pezzo, a fronte di un valore di almeno 70 euro cadauno, con notevole risparmio economico a monte. Nonostante questo, le verifiche della Procura di Padova sono ancora in atto e sono soprattutto volte alla ricerca di chi ha materialmente commesso il furto alla In Service.

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