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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Mancata vigilanza" su frode online Avvocati fanno causa a Cariveneto

Dopo un braccio di ferro durato più di un anno fra i legali del Foro padovano, ai quali una frode online ha sottratto 441mila euro, e la banca depositaria del fondo, il consiglio forense decide per il pugno di ferro

Da una parte c'è la Cariveneto, che sostiene di non aver subito alcuna violazione al proprio sistema di sicurezza, dall'altra l'ordine degli avvocati del Foro di Padova, che dopo un anno e mezzo di "trattative" per ottenere la restituzione dei 441mila euro sottratti al proprio conto tramite una frode informatica (come ha appurato la polizia postale), scende sul piede di guerra e - come riportano i quotidiani locali - decide di fare causa alla banca (che finora ha riaccreditato ai legali solo 67mila euro), accusata di "mancata vigilanza". Fissata per il 16 gennaio 2014 la prima udienza davanti al giudice civile. Il consiglio dell’ordine punta alla restituzione dei restanti 370 mila euro e a un risarcimento di ulteriori 50mila euro per danni non patrimoniali. L’indagine, ora passata alla Direzione distrettuale antimafia di Venezia competente per i reati informatici, ha scagionato infatti da ogni responsabilità gli iscritti all’ordine di Padova. 

IL FURTO INFORMATICO. La vicenda risale al maggio dell'anno scorso quando, tra martedì 15 e martedì 22, dal conto dell'ordine degli avvocati affidato alla Cariveneto, vengono emessi tramite home banking quattro corposi bonifici con destinazioni in Olanda e Polonia. Le operazioni, con tutta probabilità ad opera di un abile hacker, vengono effettuate bypassando i filtri di sicurezza informatici e risalendo alla password del conto del foro, un codice segreto modificato continuamente ad opera dell'unica persona che ne è a conoscenza, il tesoriere dell’ordine, l’avvocato Carla Secchieri. Il primo bonifico versa 241mila euro su un conto di una filiale olandese di Ing Direct, il secondo preleva oltre 99mila euro che verranno poi rintracciati alla filiale di Varsavia di City Bank, il terzo bonifico, anche questo intorno ai 99 mila euro, trasferisce il denaro a un fondo aperto in una filiale polacca di City Bank. Solo al quarto versamento, il 23 maggio, la Cariveneto si insospettisce e chiede l’autorizzazione all’avvocato Carla Secchieri. Il furto viene a galla e l'ultimo bonifico viene bloccato in extremis dai funzionari della banca.

LA DIFESA DELLA BANCA. "Come già affermato in diverse occasioni - si legge in un comunicato della Cariveneto - il nostro sistema non è stato violato e non presenta problemi di sicurezza. Siamo quindi fiduciosi che questo emergerà anche nel corso della vertenza". Dal canto suo, il consiglio dell’ordine forense conta di spuntarla sulla base di una perizia tecnica svolta da uno fra i più accreditati esperti italiani di frodi informatiche.

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