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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Città Giardino / Via Gabriele D'Annunzio

Deruba anziana, torna per finire il lavoro iniziato: "Sono della polizia"

Una donna di 92 anni è stata derubata, sabato, nella sua abitazione in via D'Annunzio a Padova. Il ladro, il giorno dopo, è tornato fingendo di essere stato incaricato dalla questura per la restituzione del maltolto

Doppia disavventura per un'anziana di 92 anni, residente a Padova, in via D'Annunzio. La donna è stata prima derubata nella propria abitazione e poi raggirata, ingannata e truffata da quegli stessi individui, tornati per "completare il lavoro".

IL FURTO. La storia inizia sabato, quando ignoti si sono introdotti nel suo appartamento dopo avere forzato una finestra. I ladri in realtà avevano portato via cose di poco valore, ma la signora si era resa conto che all'appello mancavano le chiavi della cassaforte. Lo spavento però era finito lì, perché, quando era andata a controllare, aveva potuto tirare un sospiro di sollievo: la cassetta era intatta, così come i gioielli custoditi al suo interno.

UN "INCARICATO DELLA POLIZIA". La donna aveva denunciato il furto, e, con sua piacevole sorpresa, già l'indomani le era stato comunicato che la bigiotteria rubata nella sua abitazione era stata rinvenuta. La 92enne infatti era stata raggiunta al telefono da una persona, alle 8 del mattino, che si era presentata come un incaricato dalla polizia per le ronde di quartiere. L'anonimo interlocutore l'aveva rassicurata, dicendole che di lì ad un'ora si sarebbe presentato a casa sua per restituirle il maltolto.

L'"INVENTARIO". Erano le 9, quando l'anziana ha sentito bussare alla porta. Impossibile non fidarsi. L'uomo, sull'uscio, aveva in mano proprio i suoi gioielli. Convinta, la donna gli ha permesso di entrare in casa. Lo sconosciuto "inviato dalla questura" si è finto un vero professionista: "Per sicurezza, sarebbe meglio fare un inventario della cassaforte - ha detto alla padrona di casa - per essere sicuri non sia stato asportato altro". 

RAZZIATA LA CASSAFORTE. La donna non ha avuto nulla da ridire e ha accompagnato il sedicente "incaricato" al piano di sotto, dove si trovavano forziere, gioielli e argenteria. A quel punto, il truffatore ha chiesto alla 92enne di andare a prendere un sacco per riporre il materiale da inventariare e procedere all'operazione con calma al piano superiore. Mentre l'anziana seguiva le istruzioni, il malvivente ha probabilmente intascato quanto di valore è riuscito a recuperare. Poi ha preso il sacco e davanti alla donna ha iniziato a infilare al suo interno ciò che invece, evidentemente, non era di suo gradimento.

LADRO IN FUGA CON I GIOIELLI. A quel punto, insieme, sono saliti, e l'uomo ha finto di dover andare a prendere la macchina fotografica lasciata in auto per fotografare gioielli e argenteria al fine di comporre al meglio l'inventario. La donna ha atteso per parecchio tempo che l'uomo tornasse. Solo due ore più tardi, quando ormai erano le 11, ha telefonato in questura per chiedere che fine avesse fatto l'operatore che le avevano inviato. Alla centrale è stato subito chiaro che cosa era accaduto.

LA TRUFFA PREMEDITATA. In realtà nessuno era stato incaricato di restituirle alcunché. Chi le ha fatto visita era con tutta probabilità la stessa persona (o un complice) che il giorno precedente si era introdotta furtivamente nella sua abitazione. Evidentemente il ladro non aveva trovato la cassaforte e aveva deciso, quindi, di rubare le chiavi e tornare in un secondo momento. Una volante è giunta sul posto per un sopralluogo. Ormai erano le 11.30 e il personaggio si era dileguato da diverso tempo. Se, la prima volta, i gioielli rubati erano di poco valore, con questo colpo il danno ammonterebbe a diverse migliaia di euro. Tra le varie cose che asportate, ci sarebbero anelli, spille, orecchini e persino un diadema.

L'APPELLO DELLA QUESTURA. La polizia sta indagando per dare un volto al criminale. Intanto, la questura rivolge un accorato appello agli anziani a non aprire la porta di casa a sconosciuti e a telefonare sempre prima al 113, per evitare episodi analoghi. 

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