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Cronaca

Mose, il procuratore generale al Tribunale di Sorveglianza: "Galan torni in carcere"

La richiesta alla luce delle condizioni di salute dell'ex governatore del Veneto, ritenute "gravi, ma non incompatibili" con la reclusione. I difensori si oppongono: "Assistenza inadeguata"

Mercoledì, a Padova, il procuratore generale del Tribunale di Sorveglianza del Veneto ha chiesto che Giancarlo Galan, attualmente ai domiciliari dopo il patteggiamento di due anni e dieci mesi per corruzione nell'ambito dello scandalo Mose, torni in carcere.

"CARCERE PER GALAN". La richiesta, sulla quale il Tribunale di Sorveglianza si è riservato di decidere, arriva a seguito dei risultati delle perizie mediche. Come ha spiegato l'avvocato difensore, Antonio Franchini, al termine dell'udienza, i periti, parlando delle condizioni di salute di Galan, le avrebbero definite "gravi, ma non incompatibili con il carcere, purché la struttura sia dal punto di vista sanitario di livello '3', ovvero il massimo". I legali dell'ex governatore del Veneto, invece, si oppongono, ribadendo la richiesta di affido ai servizi sociali o, in subordine, la permanenza ai domiciliari. Secondo i legali di Galan, infatti, le strutture non sarebbero adeguate a garantire l'assistenza sanitaria necessaria.

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