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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Monselice

Dieci bancali di generi alimentari devoluti ad associazioni no profit: il gesto della Guardia di Finanza

I prodotti alimentari (per un valore di 200mila euro) erano stati sequestrati dalle Fiamme Gialle a un sodalizio criminale legato a Cosa Nostra che approfittando della pandemia in corso compiva truffe

Nell'ambito dell'operazione "Zona Rossa" il comando provinciale della guardia di finanza di Padova, d’intesa con la Procura della Repubblica di Rovigo, ha devoluto in beneficenza dieci bancali di generi alimentari ad istituzioni e associazioni no profit della città di Monselice.

Generi alimentari

I prodotti erano stati rinvenuti lo scorso mese di settembre all’interno di capannoni industriali siti nella provincia di Brescia, quando i finanzieri della Compagnia di Este avevano dato esecuzione a un’ordinanza restrittiva della libertà personale nei confronti dei principali artefici di un’associazione per delinquere, finalizzata alla truffa, promossa da un soggetto già emerso in altri contesti investigativi per ipotizzati legami con “Cosa Nostra”. Nel dettaglio, durante le perquisizioni, erano stati sequestrati ingenti quantitativi di beni - per un controvalore di oltre 200mila euro - tra cui cibi in scatola e altri prodotti alimentari, tutti riconducibili alle condotte fraudolente perpetrate di recente dal sodalizio nel Nord Italia. Viste le difficoltà di conservazione e di custodia dei prodotti sequestrati nonché la loro deperibilità, l’autorità giudiziaria rodigina ha autorizzato la donazione dei generi alimentari, per finalità solidali, a beneficio di coloro che sono maggiormente impegnati nell’assistenza alle persone indigenti. I prodotti, con il supporto logistico fornito dal Comando Regionale Veneto, sono stati consegnati dalle Fiamme Gialle di Este alla “Caritas Diocesana” e all’associazione “Casa Amica” di Monselice, attive nella provincia di Padova per l’assistenza a famiglie in difficoltà economica o connotate da fragilità. Il gesto compiuto appare oltremodo significativo se si considera che, oltre a costituire un aiuto concreto per i più poveri e bisognosi, nonché per le associazioni che li sostengono, rappresenta una sorta di “restituzione” al territorio di quanto fraudolentemente sottratto agli operatori economici vittime delle truffe, sfruttando le difficoltà connesse al periodo di lockdown.

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