Ghetto in fiore, un successo la XX edizione
«Sempre un’occasione unica per vivere e scoprire una delle zone più suggestive della città, oggi con tanti colori e profumi in più», ha commentato l'assessore al commercio del Comune di Padova, Antonio Bressa
La Cia - Agricoltori italiani Padova, in collaborazione con l’Assessorato al commercio e attività produttive del Comune di Padova, ha organizzato la XX edizione della mostra mercato del giardinaggio, che si svolge domenica 3 aprile, dalle 9.30 alle 18.
XX Edizione
La 20esima edizione di questa manifestazione che è comunemente conosciuta come “Ghetto in Fiore”, ha visto una partecipazione massiccia di visitatori. «Sempre un’occasione unica per vivere e scoprire una delle zone più suggestive della città, oggi con tanti colori e profumi in più», ha commentato l'assessore al commercio del Comune di Padova, Antonio Bressa.
Cia Padova
«La città ha risposto con grande entusiasmo – ha sottolineato il presidente di Cia Padova, che ha organizzato la manifestazione in collaborazione con il Comune di Padova, Luca Trivellato – Prendersi cura di fiori e piante significa anche dedicarsi del tempo: un’attività che fa bene, soprattutto nell’attuale contesto di crisi internazionale. Servono delle occasioni di evasione». Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica. Il comparto sta attraversando un momento di forte difficoltà, dovuto principalmente all’aumento esorbitante dei costi dell’energia e delle materie prime. Sono aumentati, in particolare, i prezzi dei vassoi in polistirolo per piantine (+60%), concimi per le orticole solubili (+30%) e granulari (+80%), piccole piante (+20%) e dei trasporti (almeno 20 euro in più a carrello rispetto ad un anno fa). Fra le proposte che Cia ha inoltrato al Governo al fine di salvare il settore, la compensazione degli aumenti proibitivi (+130%) sostenuti per l’acquisto del gasolio agricolo da parte delle serre. Nello specifico, Cia ha presentato un emendamento al Dl Ucraina: all’articolo 18, il provvedimento fa riferimento al credito d’imposta sul 20% del “solo carburante acquistato per la trazione dei mezzi per l’attività agricola”, escludendo di fatto quello per il riscaldamento delle serre. «Va sanata al più presto questa incongruenza”, analizza Trivellato. “L’impennata dei costi energetici – aggiunge il presidente - sta mettendo in seria difficoltà alcune importanti produzioni florovivaistiche. Per molte aziende tenere in piedi l’attività sta diventando quasi impossibile, dato che sono tenute a mantenere accesi gli impianti di riscaldamento e l’illuminazione, a costi a dir poco proibitivi. Motivo per cui, abbiamo chiesto all’esecutivo un intervento urgente per calmierare gli incrementi».
