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Cronaca Forcellini / Via Egidio Forcellini

Anche Gino Bartali nella prima “tappa” del “Cammino dei Giusti”

Il Comune di Padova ha inserito altri 11 nomi nel Giardino dei Giusti, tra cui quello del campione di ciclismo. Domenica la cerimonia solenne per ricordare le persone che, a partire dal 20esimo secolo, si sono attivate per contrastare un genocidio nel mondo

In occasione della quarta giornata dei “Giusti del mondo”, domenica prossima 2 ottobre, il comune di Padova celebrerà dalle 11.30 l'inserimento nel Giardino di via Forcellini di undici nuovi Giusti (francesi, giapponesi, lituani, turchi e italiani) e la messa a dimora di nove piante che si aggiungono a quelle collocate gli anni scorsi.

IL CAMMINO DEI GIUSTI. Quest’anno saranno piantati tre alberi nel Giardino dei Giusti e sei nella prima tappa del Cammino dei Giusti (parco dei Frassini, lungargine Terranegra), avvio di quella via dei Giusti che fin dall’inizio prevede il congiungimento tra Padova e il mare Adriatico lungo la Riviera del Brenta.

I RAGAZZI. I giovani delle scuole superiori daranno l’ultima simbolica sistemazione alla messa a dimora delle piante e leggeranno le motivazioni prima di procedere allo svelamento della stele recante il nome del Giusto.

giardino dei giusti padova-2I NOMI. Per il genocidio armeno, saranno inseriti: Anatole France, Fethiye Çetin. Per quello ebraico: Emilia Marinelli Valori, Gino Bartali, Sofija Binkiené, Chiune Sugihara, Tullo Centurioni. Per il genocidio ruandese: Eros Borile, Vito Giorgio, Vito Misuraca. Per quello bosniaco: Gabriele Moreno Locatelli. Alla cerimonia saranno presenti i Giusti: Fethiye Çetin, Eros Borile, Vito Giorgio.

GINO BARTALI. L'indimenticabile campione di ciclismo aveva svolto mansioni di "staffetta" in bici durante la Guerra portando documenti utili ai cittadini ebrei per sfuggire alla persecuzione nazista tra la Toscana e l'Umbria.

L'INTERVENTO. "Se si leggono le biografie di queste straordinarie personalità, si scopre che sono persone normalissime, che talora occupavano posizioni importanti nelle strutture statali dei loro paesi, e che avevano tutto da perdere e nulla da guadagnare nel disobbedire agli ordini di quei regimi – ha detto il sindaco Flavio Zanonato - eppure l'hanno fatto. Qualunque fosse la loro funzione, l'hanno utilizzata per salvare migliaia di persone innocenti, spesso bambini, da una fine terribile".

IL GIARDINO. Inaugurato nell'ottobre 2008, si tratta di un luogo che accoglie e ricorda le persone che a partire dal 20esimo secolo, nelle varie parti del mondo, dovendo sottostare a condizioni di ingiustizia ed operando in qualsiasi campo o schieramento, si sono attivate, anche con il rischio della propria vita, per contrastare un genocidio in atto o la cultura del genocidio, con l’intento di vanificarne, anche in parte, gli effetti.

GLI ALBERI. Il “Giardino dei giusti del mondo” di Padova onora ciascun Giusto con una pianta recante il suo nome. L’idea di piantare un albero e quindi il concetto di generare una vita, riprende quella di aver dato la possibilità a un uomo di salvarsi, di poter vivere, di poter testimoniare il bene ricevuto davanti alle successive generazioni.

IL COMITATO SCIENTIFICO. La selezione dei Giusti è operata dal Comitato scientifico, presieduto dal sindaco pro tempore Flavio Zanonato e composto da Giuliano Pisani (vicepresidente operativo), Vartan Giacomelli, Mario Jona, Renato Pescara e Simona Pinton, in collaborazione e in collegamento con istituzioni, comitati e organizzazioni operanti sugli stessi temi in qualunque parte del mondo.

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