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Cronaca Conselve

Giovane italiana costretta per mesi a prostituirsi sotto minacce e violenze: 2 arresti

I carabinieri della compagnia di Abano hanno assicurato alla giustizia due extracomunitari responsabili di induzione alla prostituzione, estorsione, rapina, violenza e minaccia

Estorsioni, violenze e minacce per indurre una giovane italiana alla prostituzione.  

2 ARRESTI. A seguito di indagine, i carabinieri della compagnia di Abano Terme hanno arrestato - su provvedimento a firma del gip del tribunale di Padova Domenica Gambardella, che ha accolto la richiesta del pm Giorgio Falcone - due extracomunitari ritenuti i responsabili, a vario titolo, di induzione alla prostituzione, estorsione, rapina, violenza e minaccia nei confronti di una ragazza che per mesi è rimasta alla loro mercè. In manette H.E.N., 20enne marocchino dimorante a Conselve, operaio, con precedenti per reati contro il patrimonio e danneggiamento, e A.T., 28enne albanese domiciliato a Cartura, operaio, con precedenti per reati contro il patrimonio. Denunciato inoltre a piede libero anche T.K., 19enne di origine greche, gravitante anch’egli nella zona di Conselve, a conoscenza in quanto frequentatore, ma non responsabile, degli episodi contestati a primi due.

LA VITTIMA. L’attività investigativa, condotta dai militari della stazione di Monselice, ha tratto spunto dalla denuncia presentata nel giugno del 2014 da un giovane del Rodigino che indicava i due stranieri quali autori di una serie di minacce ed estorsioni in suo danno. Gli ulteriori approfondimenti sulla vicenda hanno fatto tuttavia emergere la figura di una ragazza 27enne del Conselvano - all’epoca sentimentalmente legata al denunciante - che in un primo tempo era sembrata ricoprire un ruolo ambiguo, in quanto conoscente dei due stranieri, ma in realtà essa stessa in seguito rivelatasi vittima di gravissime minacce e costrizioni da parte di questi, che hanno approfittato del carattere fragile e suscettibile di manipolazione della giovane.

IL VIDEO HOT COME RICATTO. I carabinieri hanno appurato come la ragazza fosse stata costretta dai due malfattori a sottrarre la tessera postamat di una zia, con il relativo codice, dal quale poi erano stati effettuati prelievi fraudolenti per complessivi 2.500 euro. Nella circostanza il duo aveva ricattato subdolamente la giovane, minacciandola che se non avesse compiuto il furto “su commissione”, avrebbe divulgato su internet e fatto arrivare ai familiari un suo video compromettente, effettivamente girato dalla donna, dove appariva nuda.

PROSTITUZIONE ANCHE A DOMICILIO. La coercizione esercitata dai due era poi arrivata al punto che la 27enne era stata indotta a svolgere per diversi mesi, nel corso del 2015, l’attività di prostituta, adescando i clienti tramite chat di incontri via telefonino, alle quali la giovane accedeva con propria password e vari nickname di fantasia. I due stranieri, che gestivano direttamente gli annunci online, decidevano i luoghi dove la ragazza doveva appartarsi - quando invece non si recava direttamente nell'abitazione dei clinti - e riscuotevano personalmente - per intero - il denaro corrisposto per la prestazione sessuale precedentemente concordato in chat (tra i 150 e i 200 euro, per un "volume d'affari", in un anno, di 30mila euro). Tale era la brama di soldi degli aguzzini che, nel telefonino di uno dei due, i carabinieri hanno rivenuto foto di questi che si cospargeva soddisfatto di svariate banconote.

FIDANZATI DELLA VITTIMA MINACCIATI DI MORTE. Gli investigatori hanno infine chiuso il cerchio, accertando che anche i due giovani legati sentimentalmente, in periodi diversi, alla vittima, erano stati bersaglio delle azioni criminose degli arrestati. Il 33enne rodigino, dalla cui denuncia era scaturita l'intera indagine, aveva effettivamente ricevuto richieste estorsive di denaro versando a più riprese ai malfattori somme di denaro per quasi 8mila euro, trovandosi costretto addirittura a cedere ai due stranieri la propria auto sino al saldo del debito e venendo minacciato di morte se avesse denunciato il fatto alle forze dell'ordine. Un altro fidanzato della vittima, un 27enne padovano, appena conosciuta la ragazza, era stato avvicinato dai due stranieri che, pretendendo addirittura che lo stesso si prestasse a fare da chaffeur durante le loro scorribande e ad offrire cene e consumazioni in locali, lo avevano minacciato di morte, annunciando avrebbero dato fuoco alla sua abitazione in caso di rifiuto. Il giovane aveva assecondato i malfattori, pesantemente intimorito anche dal fatto di aver assistito, in un’occasione, al pestaggio di un ragazzo ad opera dei due.

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