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Cronaca

Giubileo, aperta a Padova la Porta della Misericordia del Duomo

Domenica 13 dicembre si è aperto l'anno santo anche per la chiesa di Padova, con l'apertura della porta della basilica cattedrale. Una celebrazione solenne che ha visto una grande partecipazione di fedeli

Si è inaugurato il Giubileo anche per la chiesa di Padova, domenica 13 dicembre, con l’apertura della Porta della Misericordia della basilica cattedrale. Una celebrazione solenne che ha visto una grandissima partecipazione di fedeli, con la cattedrale stracolma di gente, moltissima in piedi anche sul sagrato.

L'APERTURA DELLA PORTA DELLA MISERICORDIA. Il rito di apertura della Porta della Misericordia ha preso avvio alle 15 dalla chiesa stazionale di Santa Maria in Vanzo (chiesa del Seminario Maggiore). Da qui, dopo un momento di preghiera e la lettura del brano evangelico della “pecorella smarrita” e di parte della bolla di indizione del Giubileo della Misericordia, è partita una lunga processione verso la cattedrale. In testa, la croce adornata a festa e il vangelo, seguiti dal vescovo Claudio Cipolla e dietro di lui i presbiteri, religiosi e fedeli. Tutti in cammino “verso la misericordia del Signore”, cantando le litanie dei santi. Sul sagrato della Cattedrale molti fedeli attendevano. Qui, il vescovo Claudio ha aperto la Porta della Misericordia, quella centrale della cattedrale, che è simbolo di Cristo e rimanda alla porta del cuore misericordioso di Dio. Quindi ha sostato in preghiera e poi ha mostrato il Libro dei Vangeli ai fedeli. A seguire, una lunga teoria di presbiteri concelebranti è entrata processionalmente in cattedrale varcando la porta, seguita dai fedeli. Tra i concelebranti, anche il vescovo emerito Antonio Mattiazzo, rientrato per un breve periodo dall’Etiopia dove ha scelto di proseguire, come semplice missionario, il suo ministero. Prima dell’avvio della celebrazione eucaristica si è fatta memoria del battesimo.
 
Durante l’omelia, monsignor Claudio Cipolla ha ricordato come il vescovo per primo deve fare esperienza di misericordia del Signore. Una misericordia di cui ciascuno ha bisogno. "Abbiamo davanti un anno di riflessione, di preghiera - ha detto - un anno di esercizio spirituale da dedicare alla comprensione e all’accoglienza della misericordia di Dio. Lasciamoci guidare dalla Parola che abbiamo ascoltato", quel brano del Vangelo che per tre volte sente le folle prima, poi i pubblicani, quindi i soldati chiedere a Giovanni il Battista: "Che cosa dobbiamo fare?". Folle, pubblicani e soldati sono tre categorie di persone che dicono come l’annuncio di Gesù sia rivolto a tutti, indistintamente, ha ricordato monsignor Cipolla. "Noi siamo messaggeri di questa volontà di Dio. "Il Vangelo ci invita a vedere il bello che c’è dentro di noi - ha sottolineato il vescovo - raccogliamo questa esortazione che vi viene dal Signore, non neghiamo ciò che c’è di umano", ha detto il vescovo, ricordando che "questo tempo ci invita a guardare le nostre fragilità come persone, come comunità, come società, anche come chiesa per renderle occasioni di rileggerle alla luce della misericordia di Dio". "Chiediamo misericordia a Dio su noi, sulle nostre comunità cristiane e nelle nostre chiese per rendere più bello il nostro vivere - ha concluso in vescovo, che al termine della celebrazione ha dato 'un compito' per questo tempo di Giubileo - leggete e studiate il Vangelo di Luca per scoprirne la ricchezza". 
 
LE ALTRE PORTE DELLA MISERICORDIA. La Porta della Misericordia rimarrà aperta tutti i giorni dalle 7 alle 12 e dalle 16 alle ore 19.30. Altre porte della misericordia, oltre a quella della Basilica pontificia di Sant’Antonio che verrà aperta il 20 dicembre, saranno quella della cappella della casa di reclusione Due Palazzi di Padova (domenica 27 dicembre), quella del santuario di Terrassa Padovana (giovedì 11 febbraio, in occasione della Giornata mondiale del malato) e quella del santuario di San Leopoldo (mercoledì 17 febbraio, in occasione del rientro della salma del santo cappuccino). In quest'ultima, alle 21, si terrà una veglia di preghiera a cui sono particolarmente invitati i giovani.

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