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Cronaca

Addio a Giuliano Lenci, morto a 92 anni il partigiano, medico e politico

Si è spento domenica nella sua città d'azione. Consigliere comunale per cinque legislature, tentò di salvare Berlinguer al suo ultimo comizio, coltivò la memoria della Resistenza e del Risorgimento di cui era cultore

Si è spento domenica all'età di 92 anni Giuliano Lenci, partigiano, primario di Pneumologia, politico e studioso originario di Pisa, dove nacque nel 1921, ma indissolubilmente legato a Padova, sua città di adozione dal 1955. Consigliere comunale per cinque legislature, è ricordato anche per il suo tentativo di salvare Berlinguer al suo ultimo comizio. Coltivò la memoria della Resistenza e del Risorgimento di cui era cultore. Una presenza attiva, radicata e appassionata quella di Giuliano Lenci nel capoluogo euganeo, tanto che la sua scomparsa ha scosso particolarmente amici ed estimatori, compreso il sindaco reggente Ivo Rossi che ne ha tracciato un ricordo.

IL RICORDO DI IVO ROSSI. "Giuliano Lenci ci ha lasciato. Se n'è andato il partigiano, il medico, il consigliere comunale, l'appassionato indagatore della nostra storia risorgimentale. Se n'è andato un amico, una persona colta e disponibile, che ti catturava con tratto gentile, a cui non potevi non voler bene. L'ho incontrato l'ultima volta in aula Magna del Bo' in occasione del settantesimo anniversario del discorso inaugurale dell'anno accademico e dell'appello agli studenti di Concetto Marchesi. Nonostante fosse ormai in carrozzina non aveva voluto mancare ad un appuntamento in cui si celebrava il ricordo di uno dei momenti più alti della nostra storia di liberazione, una pagina che Giuliano, in qualità di Presidente dell'Istituto Veneto per la storia della Resistenza, aveva coltivato con passione. Proprio le passioni coltivate al di fuori della sua dimensione professionale e politica diventeranno uno degli aspetti più noti degli ultimi anni di Giuliano. Sarà proprio questa sua passione verso la storia a convincere il consiglio comunale, con l'apporto decisivo dei sindaci Giaretta e Zanonato a dar vita al museo per la storia del Risorgimento e dell'Unità d'Italia, temi di cui è diventato negli anni un grande divulgatore attraverso la Rivista Padova e il suo Territorio, che recentemente ha pubblicato una sua raccolta di scritti. Giuliano era entrato nel consiglio comunale nel 1985 diventandone progressivamente un ascoltato punto di equilibrio fra le persone, grazie al suo tratto umano, alla innata pacatezza, alla saggezza con cui affrontava anche i temi più spinosi. Per questo possiamo dire che ha lasciato nella vita pubblica della nostra città una impronta profonda. Ci si dimentica troppo spesso che le città, prima ancora che dai muri sono fatte dalle persone, dalle loro idee, dalla loro capacità di lasciare segni negli altri. Giuliano nel suo percorso padovano di segni e testimonianze ce ne ha lasciati davvero molti. Ci mancherai Giuliano".

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