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Cronaca Monselice

Condannata la coppia che diede fuoco alla Nek di Monselice: 3 anni e 4 mesi di carcere

I due causarono il rogo dell'azienda che venne completamente distrutta, alla base del gesto il licenziamento mai digerito della donna che per vendetta appiccò le fiamme

Hanno patteggiato i due fidanzati marocchini che lo scorso 4 ottobre diedero fuoco alla Nek di Monselice causando un rogo che distrusse l’intera struttura. Come riportano i quotidiani locali, i due sono comparsi lunedì davanti al gup Tecla Cesaro e hanno scelto di patteggiare 3 anni e 4 mesi ciascuno.

IL LICENZIAMENTO.

Lo scorso 8 febbraio la 35enne domiciliata a Battaglia e il fidanzato 29enne di Pernumia erano finiti in carcere con l’accusa di aver appiccato il fuoco all’industria Nek di via Umbria specializzata nel recupero di rifiuti plastici. All’origine del gesto che ha di fatto distrutto oltre che i capannoni anche tutta l’attività dell’azienda, il licenziamento della donna avvenuto il 12 maggio del 2016, a seguito di un furto di capi di abbigliamento. La cooperativa Libera che gestiva la ricicleria usò come scusa quella della rapina per lasciare a casa la donna. Da quel momento la 35enne covava la vendetta che messo in atto meno di un anno fa, appiccando il fuoco. L’incendio aveva provocato il collasso dell’intera struttura e danni per più di 3 milioni di euro, oltre che il rischio licenziamento in massa di tutti i dipendenti. A incastrare la coppia marocchina i cellulari presenti vicino al rogo al momento dell’incendio, i video e le conversazioni all’interno, compresi alcuni fotomontaggi che ritraevano i titolari dell’azienda e il rogo. La coppia dovrebbe anche rimborsare l’azienda, ma al momento non sembra avere a disposizione il denaro necessario.

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