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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Monselice

Incendio alla Nek di Monselice, l'Arpav rassicura: "Pericolo inquinamento rientrato"

Aggiornamento: "I risultati hanno evidenziato il rientro dei valori riscontrati precedentemente e sono compatibili con quelli tipici di un'area urbana interessata da arterie stradali principali"

Rientrato l'allarme inquinamento a Monselice, dopo il devastante incendio che ha investito, martedì notte, l'intero capannone - circa 3.200 metri quadrati - della Nek di via Umbria. 

L'INCENDIO. L'azienda si occupa dello stoccaggio e della selezione di imballaggi da raccolta di rifiuti urbani, con il recupero di imballaggi misti costituiti da plastica, carta, legno, cartoni, tessuti. Mercoledì, l'incendio ha divorato i macchinari, facendo collassare in parte la struttura e disperdendo nell'aria una densa nube di fumo, accompagnata da un forte odore di plastica bruciata che ha pervaso la zona.

Incendio alla Nek di Monselice

ALLARME AMBIENTALE. I tecnici dell'Arpav erano quindi intervenuti per monitorare la situazione ambientale. Era stato eseguito un prelievo di aria con canister in zona sottovento, in via Umbria dal lato opposto rispetto all’ingresso dell’azienda, i cui risultati presentavano valori di benzene pari a 14.6 ppb, toluene pari a 6.7 ppb, stirene pari a 14.2 e tracce di cloro metano, aceto nitrile, etilbenzene e m,p-xilene. Tali valori erano dovuti alla dinamica dell’incendio che in fase di spegnimento aveva portato i fumi ormai raffreddati verso il basso e quindi a ricadere nella zona circostante l’edificio aziendale interessato dall’incendio, comportando un peggioramento della qualità dell’aria.

IL VIDEO DELL'INCENDIO

AGGIORNAMENTO. Giovedì sono stati effettuati ulteriori accertamenti per monitorare le matrici ambientali interessate dall’incendio. Alle 11.30, a incendio ormai spento, in presenza di piccoli focolai tenuti sotto controllo dai vigili del fuoco, i tecnici hanno eseguito un prelievo di aria con canister in via Umbria di fronte all’ingresso dell’azienda. "I risultati - fa sapere l'Arpav - hanno evidenziato il rientro dei valori riscontrati precedentemente e sono compatibili con quelli tipici di un’area urbana interessata da arterie stradali principali. È stato informato il sindaco di Monselice affinché provveda a comunicarlo ai cittadini e alle aziende della zona interessata a cui era stato raccomandato, in via cautelativa, di non esporsi per periodi prolungati all’aria aperta e di rimanere all’interno degli stabili".

I SINDACATI. Dai primi riscontri - le cause dell'incendio sono al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco e dei carabinieri - sembrerebbe che il rogo che ha investito l'azienda di Monselice sia stato provocato. Un'ipotesi - quella di un atto doloso - affrontata, giovedì, da Christian Ferrari (Segretario generale Cgil Padova) e Romeo Barutta (Segretario generale Filt Cgil Padova): "Sarebbe il secondo episodio in meno di un anno, visto che l'azienda ha subìto un atto di sabotaggio lo scorso dicembre. Anche in quel caso a pagare un prezzo salato furono i lavoratori". I sindacati si sono impegnati a coinvolgere le istituzioni per tutelare i dipendenti della ditta.

ASPRA VERTENZA SINDACALE. La Nek di Monselice, sede operativa della cooperativa Libera, era, infatti, già finita già agli onori della cronaca per un'aspra vertenza sindacale. Nel dicembre 2015 il titolare aveva denunciato per violenza privata le 24 dipendenti che si erano opposte al suo ingresso in azienda per un sopralluogo con dei tecnici dopo che diversi macchinari erano stati resi inutilizzabili, secondo il padrone appositamente dalle lavoratrici con cui era già in corso una vertenza sindacale, dato che la ditta aveva tolto alcuni benefit alle dipendenti che, dal canto loro, temevano per il proprio posto di lavoro. Nello stesso mese era quindi scaturita la decisione da parte dell'azienda di licenziarle e queste avevano avviato un picchetto e l'occupazione della sede per circa un mese. Da gennaio erano riprese le trattative tramite i sindacati, culminate con l'azione di protesta delle lavoratrici, salite sul tetto dell'azienda e sgomberate dalle forze dell'ordine. A inizio di febbraio un verbale d'intesa era stato firmato in Prefettura.

IL VIDEO:

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