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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Euganeo, indagati anche il sindaco Giordani e l'assessore Bonavina

In una nota diffusa nella prima serata di oggi, martedì 8 novembre, il primo cittadino ha annunciato di essere tra gli indagati insieme all'assessore allo sport

«Sempre oggi sono venuto a conoscenza di essere anche io indagato, nell’ambito di questa inchiesta, e con me anche l’assessore allo sport Diego Bonavina, che gode della mia massima fiducia»: con questa frase, pronunciata nella prima serata di oggi, martedì 8 novembre, il sindaco di Padova Sergio Giordani ha reso noto di essere indagato insieme all'assessore Bonavina per quanto riguarda la nuova curva sud dello stadio Euganeo.

Sergio Giordani

Dichiara Giordani: «Come è stato reso noto oggi nell’ambito delle indagini che riguardano la Curva Sud dello Stadio Euganeo, è stato disposto il sequestro del cantiere e l’interdizione di due funzionari del Comune di Padova. L'atteggiamento dell’Amministrazione non cambia rispetto ai mesi scorsi: da un lato piena collaborazione con la magistratura, consapevoli che è anche nell’interesse dell’ente chiarire fino infondo la dinamica dei fatti, dall’altro la volontà di ultimare quest’opera che è utile alla città all’interno dei tempi possibili che ovviamente dovranno tener conto e rispettare scrupolosamente ogni prescrizione. Sempre oggi, sono venuto a conoscenza di essere anche io indagato, nell’ambito di questa inchiesta, e con me anche l’assessore allo Sport Diego Bonavina, che gode della mia massima fiducia. Relativamente all’opera in oggetto, ritengo di essermi comportato nel rispetto della legge, impegnandomi come ogni sindaco, affinchè i lavori potessero concludersi nei tempi previsti. Quello che desidero dire alle padovane e ai padovani è che in coscienza sono assolutamente sereno e consapevole di aver sempre agito nell’interesse pubblico, quindi ora con grande fiducia e come ogni cittadino, avrò modo di offrire ogni chiarimento nelle sedi preposte. Nello scorso mandato abbiamo messo in opera una mole impressionante di progetti, penso sia normale e doveroso che la magistratura svolga il suo ruolo di controllo, lo vivo come un fatto normale e sono a disposizione per offrire ogni elemento utile a fare chiarezza». 

«Sono tranquillo»

Aggiunge il primo cittadino: «Chi mi conosce sa bene che, come Sindaco, nel mio ruolo di coordinamento e indirizzo ho sempre sollecitato gli uffici a rispettare i tempi di tutte le opere pubbliche, dalle più piccole alle più grandi, questo perché penso che sia mio dovere nella veste che ricopro, e anche nei confronti della città, far sì che al principio necessario del rispetto delle norme si affianchi quello dell’efficienza della macchina pubblica in un’ottica di accrescere la fiducia che la popolazione ha nell’ente. In questi 6 anni abbiamo affrontato tante difficoltà, dal Covid, all’aumento del costo delle materie prime, fino alla crisi energetica, io ho sempre lavorato per fare del mio meglio e con la massima correttezza affinché la città progredisca nel suo sviluppo e vada avanti la sua trasformazione. Questo spetta a un Sindaco e questo resterà il mio stile da Sindaco. Ferme restando le premesse di mia grande tranquillità e assoluta volontà di collaborazione con le Autorità competenti, rigetto fin da ora ogni strumentalizzazione politica e per il grande rispetto che porto verso la magistratura e in considerazione del fatto che vi sono delle indagini in corso, intendo mantenere la massima sobrietà e discrezione».  

Diego Bonavina

Interviene in merito anche l'assessore Diego Bonavina: Condivido completamente e faccio mie le parole del Sindaco Giordani, pur nelle note difficoltà congiunturali sull’opera in questione mi sono sempre dato come obiettivo l’esclusivo interesse della città dentro una dinamica che ho sempre ritenuto dovesse essere al contempo trasparente e rispettosa delle scadenze. Sono sereno e pronto alla più ampia collaborazione per fare chiarezza, questo è sempre stato il mio stile e continuerà ad esserlo». 

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