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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Euganeo, spuntano le intercettazioni: «La curva serve per la finale playoff»

Nell'ordinanza il giudice Elena Lazzarin scrive riguardo a Giordani e Bonavina che «queste sollecitazioni, se sono comprensibili a fronte del perdurante stato di ritardo dei lavori, hanno però ecceduto nella competenza di chi le ha effettuate perché dettate da motivi di ritorno politico»

«Non credo più a quanto mi dite. Siamo passati da aprile a maggio e ora a giugno. Così rischiamo di finire a settembre. Se non vedo progressi significa che non si sta facendo abbastanza»: questa una delle intercettazioni telefoniche - riportata da "Il Gazzettino" - legate all'affaire-Euganeo, e a pronunciare queste frasi è stato il sindaco Sergio Giordani rivolgendosi al responsabile del settore Lavori pubblici Stefano Benvegnù.

Intercettazioni

Tra le intercettazioni riportate sempre da "Il Gazzettino" ne compaiono due dell'assessore allo sport Diego Bonavina, che sempre al telefono con Benvegnù prima gli dice «La curva serve per la finale playoff» (riferendosi a Padova-Palermo dello scorso 5 giugno) e quindi afferma: «Sono tre anni che lavoro per questa curva, non vorremo mica vederla inaugurata da altri?». Come sottolinea il "Corriere del Veneto", nell'ordinanza il giudice Elena Lazzarin scrive riguardo a Giordani e Bonavina che «queste sollecitazioni, se sono comprensibili a fronte del perdurante stato di ritardo dei lavori, hanno però ecceduto nella competenza di chi le ha effettuate perché dettate da motivi di ritorno politico». Il giudice - come riporta sempre il "Corriere del Veneto" - punta il dito su Elio Scirocchi della Esteel, società di Viterbo che si aggiudicò l'appalto per la costruzione della nuova Curva Sud, affermando che l'avrebbe fatto «con mezzi fraudolenti» e che avrebbe «rappresentato una capacità imprenditoriale non corrispondete al vero». Nell'articolo del "Corriere del Veneto" si legge inoltre che secondo il giudice sia il direttore dei lavori Giacomo Peruzzi che Stefano Benvegnù «nulla opponevano e nulla deliberavano a tutela del contratto pubblico e del Comune» nonostante sapessero che il subappalto era mascherato «con contratti di subaffidamento in violazione sistematica dei limiti di valore delle opere». E c'è un'ultima intercettazione che vede un funzionario parlare dello sforamento del limite dei 100mila euro affermando «Se va bene è una rogna in meno, se va male dobbiamo trovare una soluzione che non ci costi troppi soldi», con Peruzzi che avrebbe replicato: «Sì, ma facciamo passare... Tanto ormai passano… magheggi su magheggi».

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