Non è la prima volta che se ne parla in Italia, ma quello che fino ad ora era soltanto un sospetto, potrebbe essere finalmente smentito o confermato da un’indagine della magistratura padovana. Con risvolti di massima importanza a livello nazionale. Si tratta del fascicolo, aperto dal sostituto procuratore Sergio Dini, sulle conseguenze del protocollo di vaccinazioni cui sono sottoposti i militari in missione.

LA DENUNCIA. A motivare l’indagine, come riporta il Corriere del Veneto che ha riferito la notizia, è stata la denuncia di un’ex ufficiale dell’esercito padovano, che afferma di aver partecipato ad iniziative dell’Onu in Afghanistan, Bosnia e Macedonia e di essere stato sottoposto – come da prassi – ad una serie di vaccini allo scopo di evitare di contrarre malattie durante le missioni all’estero. Una volta rientrato in patria, l’uomo ha riferito di essere stato facile preda di ogni tipo di virus, ammalandosi molto spesso e faticando a guarire. La causa di questo “impazzimento” del suo sistema immunitario sarebbe a suo dire il “bombardamento” di vaccini che il suo fisico ha dovuto subire.

LE INDAGINI. L’inchiesta padovana avrà insomma ricadute molto più ampie rispetto al singolo caso locale. Si tratterà di capire se e in quale misura il protocollo delle vaccinazioni messe in atto dai medici dell’esercito per tutelare i militari dai virus durante le missioni all’estero contribuiscono ad indebolire il fisico di ragazzi in precedenza perfettamente sani.