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Cronaca Teolo

“Scontro frontale” con un cinghiale sui Colli: ciclista si frattura entrambe le gambe

È successo in pieno giorno lungo la strada che da Castelnuovo di Teolo porta a Torreglia: l'uomo ha riportato fratture e lesioni per una prognosi di 45 giorni

Immobilizzato a letto per un mese e mezzo a causa di un cinghiale: ennesimo incidente provocato da un ungulato sui Colli Euganei, ma questa volta con conseguenze ancora più pesanti perché a rimanere convolto non è stato un automobilista ma un ciclista

L'incidente

E ai danni materiali (alla bicicletta) si sono aggiunti quelli fisici, purtroppo rilevanti: fratture a entrambe le gambe. La brutta avventura è capitata a un 41enne veneziano di Vigonovo appassionato di ciclismo, che il 21 luglio scorso ha scelto i Colli per il suo giro in bici da corsa in compagnia di alcuni amici che condividono la stessa passione. Un percorso classico, dunque, ma nel primo pomeriggio scendendo lungo la Provinciale 43, in località Castelnuovo di Teolo e procedendo verso Torreglia, gli ha improvvisamente attraversato la strada un cinghiale: impossibile frenare in tempo, inevitabile l’impatto. L’animale ha continuato per la sua strada, dileguandosi, mentre il malcapitato è rovinato malamente sull’asfalto finendo anche contro il guardrail sotto gli occhi atterriti dei compagni. Ed è andata anche di lusso che l’ungulato non lo abbia attaccato, mentre era a terra inerme.

Le fratture

Pieno di dolori alle gambe e alle braccia e impossibilitato a rialzarsi in piedi, il ciclista è stato soccorso dagli amici che hanno dovuto chiamare il 118. È stato quindi trasportato in ambulanza per gli accertamenti e le cure del caso al Policlinico di Abano dove, dopo le radiografie, è arrivata l’impietosa diagnosi: frattura scomposta del malleolo peroneale sinistro, frattura composta del secondo e terzo metatarsale di sinistra, infrazione dell’astragalo e dello scafoide di destra, più escoriazioni multiple in tutto il corpo, soprattutto ai gomiti, per una prognosi di 45 giorni salvo complicazioni. Il 24 luglio si è dovuto sottoporre a un intervento chirurgico di riduzione della frattura scomposta al malleolo con l’inserimento di placca e viti, mentre per le altre lesioni si è deciso il trattamento conservativo.

E il risarcimento?

Per essere assistito il danneggiato si è affidato (attraverso il consulente personale e responsabile della sede di Dolo, Nicola Mezzetti) a Studio3A-Valore Spa, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha seguito e segue numerosi sinistri del genere in tutta Italia. Lo stesso Studio 3A annuncia che adesso inizierà «la solita, estenuante battaglia per risarcire il ciclista veneziano, un film già visto tra scaricabarile di responsabilità tra la Regione, a cui è affidata la gestione della fauna selvatica, l’Ente Parco dei Colli, e mettiamoci anche la Provincia gestore della strada dov’è accaduto, tra la burocrazia e i vincoli sempre più stretti: nonostante la dinamica dei fatti sia avvalorata da diversi testimoni, infatti, accedere al fondo regionale ad hoc, ad esempio, è sempre più difficile, basta che vi sia nei pressi un cartello di avvertimento del pericolo di attraversamento perché la Regione si senta autorizzata a lavarsene le mani o quasi. L’incidente ripropone con forza una questione, quella dei cinghiali, che non coinvolge solo gli utenti della strada ma anche agricoltori e residenti della zona e che da anni rimane di fatto irrisolta».

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