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Incidenti stradali Battaglia Terme / Via Battaglia

Ancora sangue sulle strade della provincia, auto-moto: un morto

La vittima si chiamava Mirco Imbevaro, 48 anni . Stava procedendo in sella al suo mezzo in direzione Padova quando si è schiantato con una vettura che procedeva nel medesimo senso di marcia

Dopo una breve tregua tornano ad insanguinarsi le strade della provincia di Padova. Ennesima tragedia della strada. L'incidente è successo il 23 settembre lungo la statale 16 Adriatica alle 18,45. Nell'impatto tra un'auto e una moto ha perso la vita Mirco Imbevaro di 48 anni imprenditore di Tribano.

I fatti

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Abano la vittima in sella alla sua moto stava transitando lungo la Statale in direzione Padova. Giunto all'altezza del ponte della Rivella ha impattato con l'auto, una Giulietta. Lo schianto è stato terribile. Il quarantottenne da una prima analisi transitava nella medesima direzione di marcia dell'auto. Subito dopo lo schianto il corpo del motociclista è stato disarcionato dal mezzo finendo sull'asfalto. La morte è arrivata istantanea, mentre la sua moto si è incendiata. Nella terribile carambola l'auto è finita fuori strada a diverse decine di metri di distanza. All'interno due persone, il conducente e un passeggero che sono rimasti entrambi feriti, ma non in pericolo di vita. 

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Il caos

Il traggico sull'Adriatica è andato letteralmente in tilt. La zona dello schianto è stata bloccata per consentire agli operatori di lavorare. E' arrivato anche l'elisoccorso da Padova, ma una volta constatato il decesso del centauro, è tornato alla base vuoto. I pompieri hanno provveduto a spegnere le fiamme. Saranno ora i rilievi a spiegare cosa abbia scatenato l'incidente. Al momento i militari dell'Arma non escludono alcuna ipotesi. La viabilità sull'Adriatico è tornata alla normalità solo a tarda notte. Terminati gli accertamenti il pubblico ministero di turno ha concesso il nullaosta per la rimozione della salma. 

Chi era la vittima

Mirco Imbevaro aveva diverse passioni: l'amore per la moto e il calcio. I suoi due figli avuti con l'ex moglie giocavano nella squadra del paese, il Tribano calcio dove il papà era dirigente. Nell'ambito professionale era uno stimato imprenditore in un'azienda specializzata in minuteria metallica. Sul fronte sentimenale la vittima era riuscita a mantenere un rapporto cordiale con la mamma dei suoi figli con il fine ultimo di far crescere nel modo migliore i due pargoli.  

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