rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Incidenti stradali Cittadella / Via del Brenta

Giacomo, ucciso a 18 anni dall'inesperienza: alla guida dell'Audi c'era l'amico 19enne

Giacomo Dalla Rosa, morto all'alba del 23 giugno nel Cittadellese, era a bordo dell'auto che un amico, rimasto gravemente ferito, aveva avuto in prestito. Si attende la data del funerale

Uno schianto talmente violento da lasciare dei dubbi perfino su chi, tra quei 5 giovanissimi ragazzi, fosse alla guida della potente Audi A3 schiantatasi a Santa Croce Bigolina. Come riporta Il Gazzettino, ora le zone d'ombra dell'incidente costato la vita al 18enne Giacomo Dalla Rosa cominciano a diradarsi, in attesa dei risultati dell'autopsia e del nulla osta per i funerali.

L'autopsia e le indagini

Nel giro di dieci giorni le indagini hanno permesso di fare luce sul più oscuro dei tanti punti interrogativi della tragedia che nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 giugno ha sconvolto per sempre la vita di 5 famiglie. Sul sedile del guidatore era seduto Jassine R., 19enne di origine marocchina che aveva avuto l'auto in prestito dai genitori. Un'auto che non poteva guidare, essendo neopatentato e l'Audi un 2mila di cilindrata. Jassine era il più grave tra i superstiti della drammatica uscita di strada: un trauma cranico, un polmone perforato, arti fratturati. Ma nulla in confronto alla tragedia che ha colpito la famiglia Dalla Rosa, ancora in attesa di poter fissare i funerali di Giacomo, che da quell'urto non è uscito vivo. L'autopsia è prevista per oggi (3 luglio) e sarà condotta dal dottor Guido Viel dell'istituto di medicina legale di Padova.

Lo schianto

Erano le 3.20 del mattino: i 5 ragazzi tutti di Tezze sul Brenta, 17 anni il più piccolo, 20 il più grande, dopo aver passato la serata alla Festa della rana di Santa Croce insieme ad altri coetanei e compaesani, sono risaliti su quell'auto potente, ricevuta in prestito per una sera. Poche centinaia di metri e la loro corsa si era fermata in via Brenta, nella canaletta lungo strada a ridosso di una recinzione. Uno schianto a velocità sostenuta, era stato subito chiaro. Ma le prime ipotesi non potevano escludere l'abuso di alcol e droghe - per i neopatentati il valore consentito per mettersi al volante è zero -, poi scartati grazie agli esami tossicologici. Jassine non aveva bevuto né assunto stupefacenti, il tremendo impatto è probabilmente stato dovuto a un mix tra stanchezza e inesperienza, che unite all'alta velocità non hanno lasciato scampo al giovane e ai suoi amici.

Le vittime 

Nonostante i soccorsi tempestivi non c'è stato nulla da fare per Giacomo. Un ragazzo di 20 anni, uno dei due feriti gravissimi estratti dalle lamiere, è ricoverato a Camposampiero dove ha subito un delicatissimo intervento e non è più in pericolo di vita. Meno gravi un 19enne e il 17enne, entrambi all'ospedale di Cittadella, che se la sono cavata con qualche frattura e saranno presto dimessi. Jassine resta ricoverato a Bassano in condizioni preoccupanti ma fuori pericolo; resta grave e la convalescenza sarà lunga, ma sembra il lieve miglioramento. Riceve le visite degli amici e chiede dei compagni che erano a bordo con lui quella maledetta notte, di cui non ricorda nulla: non sa ancora della morte di Giacomo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giacomo, ucciso a 18 anni dall'inesperienza: alla guida dell'Audi c'era l'amico 19enne

PadovaOggi è in caricamento