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Mercoledì, 29 Novembre 2023
Cronaca Stanghella

Caso Samira: il marito Mohammed è indagato per omicidio e occultamento di cadavere

La procura di Rovigo ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio e occultamento di cadavere il marito della donna marocchina scomparsa da Stanghella il 21 ottobre

Svolta nel caso della 43enne marocchina Samira El Attar. A poco meno di due mesi dalla scomparsa della donna di Stanghella la procura della Repubblica di Rovigo ha iscritto nel registro degli indagati il marito Mohammed Barbri con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere.

La novità

Nuove ipotesi di reato e un nome si sostituiscono al fascicolo per sequestro di persona aperto contro ignoti pochi giorni dopo la sparizione della donna. Barbri è indagato da una ventina di giorni ma la notizia è stata resa nota solo mercoledì mattina (il 18 dicembre) e confermata dai carabinieri del nucleo investigativo di Padova verso l'ora di pranzo. Ora le indagini puntano quindi in una direzione precisa: Samira sarebbe stata uccisa e a commettere l'omicidio rendendo introvabile il corpo sarebbe stato il marito e padre della figlia di 4 anni della coppia. Gli inquirenti avrebbero dunque accantonato le altre ipotesi, tra cui l'allontanamento volontario, il sequestro di persona e l'incidente stradale.

La denuncia di scomparsa

Nei due mesi trascorsi dalla sparizione di Samira la figura di Mohammed è stata al centro di molti sospetti, alimentati da una serie di contraddizioni emerse dalle parole rilasciate dall'uomo ai media. La prima è il momento della denuncia di scomparsa sporta la mattina del 22 ottobre. Barbri si è presentato in caserma quasi ventiquattro ore dopo l'ultimo avvistamento della moglie da parte di una vicina, a metà mattina del giorno precedente. Perché? Lui ha sempre sostenuto che Samira gli avesse riferito di aver trovato un nuovo lavoro come badante, che l'avrebbe tenuta fuori casa anche la notte. Dunque si sarebbe preoccupato solo non vedendola rincasare il martedì. Una versione smentita da una conoscente della donna, secondo cui la stessa Samira avrebbe detto di essere disoccupata e di non aver ricevuto offerte di lavoro.

L'alibi

Anche l'alibi di Mohammed è tutto da provare. L'uomo ha sempre detto di trovarsi al lavoro nei campi a qualche centinaio di metri dall'abitazione di via Nazionale la mattina del 21 ottobre. A suo dire stava raccogliendo dei rami per bruciarli, elemento parzialmente confermato da un cacciatore. Quest'ultimo ha riferito di aver scorto una sagoma intenta a preparare un falò, ma non è certo del giorno né può dire con certezza se si trattasse proprio del marocchino. Alcuni colleghi di Barbri avrebbero invece ribadito che l'uomo quella mattina non era al lavoro.

Il cellulare e la firma

A destare scalpore è stata la presunta firma di Samira su un documento per il rinnovo del permesso di soggiorno resa nota dalla trasmissione Rai "Storie Italiane". Dopo un primo appuntamento con il marito a un Caf di Monselice la donna avrebbe firmato una ricevuta emessa il 19 ottobre. Il Caf è però aperto al pubblico solo il lunedì pomeriggio, quindi Samira avrebbe potuto firmarla nel pomeriggio del 21 ottobre, quando a Monselice si è invece presentato solo il marito. Forti dubbi sollevano anche le telefonate dei parenti della donna arrivate sul cellulare di Samira dalle 13.30 del giorno della scomparsa, a cui ha sempre risposto Mohammed. Il telefonino della donna non è mai stato ritrovato e si è scoperto che vi era stata attivata una deviazione di chiamata: se il cellulare di Samira fosse stato spento, le chiamate sarebbero arrivate a quello del marito e viceversa, come ha ammesso lo stesso Mohammed.

La scarpa e il portachiavi

Il 9 dicembre la prima svolta, con il ritrovamento da parte di Barbri di uno stivaletto lungo la statale 16 a poca distanza da casa. A suo dire si tratterebbe con certezza di una scarpa di Samira e, avvisati i carabinieri, l'uomo avrebbe fatto recuperare anch un portachiavi della donna nascosto tra l'erba. Perché Mohammed stava cercando la moglie dove gli inquirenti avevano setacciato il terreno più volte senza scorgere nulla? A questo e molti altri interrogativi si cerca di dare risposta e l'iscrizione nel registro degli indagati potrebbe consentire passi decisivi.

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