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Cronaca Sant'Urbano

Aviaria nella Bassa, Coldiretti Padova: "La regione riconosca anche i danni indiretti"

L’influenza aviaria torna a colpire anche nel padovano, l’individuazione di un focolaio a Sant’Urbano coinvolge nelle misure di prevenzione una settantina di allevamenti avicoli

L’influenza aviaria torna a colpire anche a Padova. L’individuazione di un focolaio a Sant’Urbano coinvolge nelle misure di prevenzione una settantina di allevamenti avicoli nella Bassa Padova. Coldiretti, ricordando che non vi è alcun rischio per la salute umana né per il consumo di carne avicola, esprime preoccupazione per le ricadute sulle aziende, come già successo in altre zone della regione e, nel padovano, otto mesi fa.

I DANNI INDIRETTI.

“Le misure adottate sono doverose in quanto precauzionali – afferma Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – ma va tenuto conto, per fare un esempio, che il divieto di accasamento dei tacchini, ovvero l’avvio di un nuovo ciclo produttivo determina un fermo dell’allevamento che ha ripercussioni pesanti sul reddito delle imprese che hanno investito sul benessere animale e su altri aspetti ambientali. Si tratta, infatti, per la maggioranza di aziende d’avanguardia, con strutture altamente tecnologiche e sostenibili dal punto di vista dell’ecosistema che non possono permettersi di non lavorare. La regione deve considerare anche i danni cosiddetti indiretti e non solo riconoscere l’ indennizzo per gli abbattimenti. Si attivino quindi i fondi necessari perché il perdurare di questa situazione rischia di mettere in ginocchio un settore di punta già provato da eventi epidemici nel passato dai quali ha sì saputo risollevarsi, ma continua ad essere esposto a ricadute a causa di dinamiche biologiche incontrollabili”.

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