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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Ingegneria diventa a numero chiuso, sbarramento a 1200 posti dal 2018-2019

Il numero delle matricole è in continuo aumento per i corsi di Informatica, Elettronica, Biomedica e Informazione

Ingegneria Informatica, Elettronica, Biomedica e dell'Informazione diventano a numero chiuso a partire dal 2018-2019. Come riportano i quotidiani locali, la proposta era già stata presentata qualche anno fa. Visti i numeri di matricole in costante crescita, la delibera è arrivata al Senato Accademico, che l'ha approvata lunedì. Il numero di matricole è passato da 700 (nel 2015/16) a 1200 (quest'anno), mettendo a dura prova le risorse dell'ateneo sia in termini di docenti che di aule. Considerando l'andamento, è plausibile che le richieste per il prossimo anno potrebbero aggirarsi intorno alle 1500. Di qui la decisione di mettere un tetto. Il numero complessivo era stato fissato a 1000 e, poi, innalzato a 1200 grazie ai rappresentanti degli studenti.

I POSTI DISPONIBILI.

Quattrocento posti saranno per Ingegneria Biomedica (492 le matricole iscritte nel 2017); 255 per Ingegneria dell'Informazione (erano state 305 le immatricolazioni a settembre); Ingegneria Elettronica avrà 90 posti liberi (contro i 115 studenti entrati alcuni mesi fa) e altri 255 saranno quelli messi a disposizione per seguire il corso di Ingegneria Informatica: a settembre si erano immatricolati 304 studenti.

SCELTA MIOPE.

“Ingegneria a numero chiuso? Mi sembra una scelta miope, in controtendenza rispetto alle esigenze del mondo del lavoro e di sviluppo del Paese. L’Italia è la nazione con il minor numero di laureati nelle materie scientifiche e l’università di Padova introduce il numero chiuso in alcuni dei corsi di laurea della Scuola di Ingegneria?”. Questa la reazione dell’assessore all’Istruzione, alla Formazione e all’Università della Regione del Veneto, Elena Donazzan. “Sottoporrò la questione al tavolo regionale di coordinamento dei rettori delle Università del Veneto – prosegue l’assessore – perché questa è una scelta di programmazione e come tale va discussa. All’Italia e al Veneto servono più ingegneri, più fisici, più matematici, invece dalle nostre facoltà escono avvocati, psicologi o docenti di lettere, purtroppo destinati a trovare occupazioni poco rispondenti con la loro qualifica. Il numero chiuso andrebbe messo, casomai, nelle facoltà umanistiche, in modo di selezionare davvero i più bravi e motivati. Quella di programmare al ribasso gli accessi nelle facoltà scientifiche, e per giunta di eccellenza, mi sembra una programmazione universitaria alla rovescia, lontana dalle esigenze degli studenti, delle famiglie, del mondo del lavoro”.

ORDINI INGEGNERI VENETO.

"Sono pienamente d'accordo con l'assessore Donazzan quando definisce l'introduzione del numero chiuso alla Facoltà di Ingegneria una scelta miope e in controtendenza con le esigenze del mondo del lavoro - così il presidente della Foiv- Federazione Ordini degli Ingegneri del Veneto Gian Pietro Napol in merito alla decisione del Senato accademico del Bo - Bisogna al contrario incentivare e sostenere gli indirizzi scientifici, e specialmente quelli di Ingegneria, per rispondere alle esigenze del mercato. È di pochi giorni fa la notizia di un'azienda che voleva assumere ingegneri ma non li trovava. E non è un caso isolato. Se questa è la situazione il numero chiuso non è certo la risposta".

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