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Cronaca

Inizia la scuola, è crisi: mancano presidi, insegnanti di sostegno e personale tecnico

Secondo i dati della Regione Veneto la situazione è meno critica dell'anno precedente. L'assessore del Comune di Padova, Cristina Piva, saluta le famiglie e gli alunni

Mercoledì in Veneto gli studenti e gli alunni che torneranno sui banchi di scuola saranno 598.924: 5.314 in meno rispetto allo scorso anno. Il calo demografico delle iscrizioni (più evidente nella scuola primaria e nella materna) si riflette sul numero di classi (28.310, cioè 146 in meno rispetto allo scorso anno) e decomprime il fabbisogno di docenti: quest’anno gli insegnanti in Veneto, dalla scuola d’infanzia statale a quella di secondo grado, saranno 48.177, in aumento di 119 unità rispetto all’organico dello scorso anno.“Rispetto al caos totale dell’anno scorso questo inizio di anno scolastico si presenta con condizioni di organico decisamente migliori, anche se l’iniziativa del governo sui vaccini ha generato molta confusione e il fabbisogno di posti di personale tecnico e amministrativo e di personale docente rispetto alle reali esigenze del Veneto resta una criticità”. Questa la valutazione di sintesi dell’assessore regionale alla scuola sull’apertura del nuovo anno scolastico in Veneto, alla luce dei dati più recenti elaborati dall’Ufficio scolastico regionale su numero di iscritti, classi e docenti in cattedra nelle scuole del Veneto.

I PROBLEMI.

Tra le criticità ancora aperte al suono della prima campanella di domani – elenca l’assessore - “restano da segnalare l’esigenza di più sezioni a tempo pieno, esigenza fortemente avvertita dalle famiglie, la carenza di insegnanti di sostegno e il numero ancora elevato di classi troppo numerose per accogliere alunni con difficoltà di apprendimento”. “Lavoreremo con le università del Veneto affinchè si organizzino per formare tutti gli insegnanti di cui abbiano bisogno”, promette l’assessore annunciando che nelle prossime settimane intende affrontare la questione con il Comitato regionale di coordinamento delle università del Veneto. “Resta inoltre aperta - aggiunge l’assessore - la grave situazione dei presidi: troppe reggenze, nonostante le ripetute sollecitazioni, alle quali il governo non ha dato risposta”.

I DATI.

Resta invece ancora aperta la questione del numero degli insegnanti di sostegno: aumentano degli alunni con disabilità certificate (quest’anno sono 16.424, 262 in più dello scorso anno) e i 648 docenti posti in più autorizzati dal Ministero per il sostegno non riescono a colmare il fabbisogno complessivo. Inoltre il Veneto (come il resto d’Italia) sconta un deficit nella programmazione del numero di insegnanti abilitati al sostegno che escono dal sistema universitario: quest’anno l’Ufficio scolastico regionale ha potuto coprire con docenti abilitati solo il 10 per cento dei posti di sostegno autorizzati dal Ministero. Quanto al personale tecnico amministrativo, i 15.639 operatori, tra bidelli, segretari e tecnici in servizio nelle scuole venete risultano essere in numero insufficiente, nonostante il calo demografico degli alunni. Per mantenere aperti tutti i plessi scolastici e garantire una buona gestione di tutti i laboratori e le segreterie di istituto servirebbero, infatti, almeno 200 posti in più. Infine, mancano in Veneto 210 presidi: la mancata indizione del concorso per dirigenti scolastici e l’avvenuto esaurimento di tutte le graduatorie costringe la maggior parte degli istituti a reggenze ‘a scavalco’.

IL SALUTO.

L'assessore alle politiche educative e scolastiche Cristina Piva, per l'inizio dell'anno scolastico, saluta gli studenti e le famiglie della città. “Desidero rivolgere il mio più sincero augurio di un sereno anno scolastico al dirigente, agli insegnanti e a tutto il personale impegnato nell'attività della scuola. Ritengo doveroso inviare a ciascuno di voi il mio saluto e il mio augurio per l'importante lavoro che vi aspetta. E' un compito certamente non facile ma che sono certa assolverete con la massima competenza e professionalità. Sentitemi al vostro fianco con l'ascolto e il supporto lungo questo percorso.

Permettetemi anche un saluto speciale ai ragazzi e alle loro famiglie.
Cari ragazzi e ragazze ad ogni inizio c’è sempre un po’ di timore misto a curiosità e voglia di vivere nuove esperienze.
Per alcuni è un percorso già iniziato, per altri sarà l’ingresso in un mondo nuovo che un po’ spaventa ma che può arricchire con relazioni e stimoli nuovi. La scuola certo è un luogo di apprendimento e di conoscenza dove si impara a “imparare” per continuare a formarsi per tutta la vita, ma è anche, e vorrei dire soprattutto, un luogo dove si fa esperienza del vivere insieme, dove si collabora, ci si accorge degli altri, ci si sostiene a vicenda nelle difficoltà, si prova empatia e solidarietà, ci si confronta con idee diverse rispettando le posizioni di ciascuno. Insomma una grande palestra di vita.
In questo mondo così ricco di diversità quello che non deve mancare mai è il rispetto: verso gli adulti, verso tutti i compagni, ma anche verso il luogo che vi ospita che dovete sentire come la vostra casa.
La scuola sarà anche il posto dove coltiverete l’amicizia, legame forte che se alimentate e rispettate adeguatamente, saprà accompagnarvi nella vita adulta. Cari ragazzi e care ragazze siate sempre persone inclini a pensare con la vostra testa, che è la prima libertà; non agite mai in modo superficiale o secondo luoghi comuni. Sostenete con convinzione le vostre idee ma sappiate anche accettare quelle altrui quando le riterrete migliori. Mostrate sempre disprezzo, non già per il diverso o lo sconosciuto, ma per la violenza sia essa verbale che fisica, per l’indifferenza e la mancanza di umanità e imparate a condividere per sentirvi parte attiva della comunità.
Auguro di cuore un buon anno scolastico a voi e alle vostre famiglie”.

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