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Cronaca

Inquinamento, Padova male in Europa anche sul fronte del Pm10

Non solo maglia nera per i superamenti del limite Ue di ozono, Padova è diciasettesima anche per gli sforamenti da Pm10, con 93 giorni

Non bastava la maglia nera in Europa per inquinamento da ozono. Secondo i dati dell'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea) sulla qualità dell'aria, Padova scala i primi posti della classifica Ue anche per il superamento del limite della media annuale per le famigerate Pm10 (polveri sottili).

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PADOVA 17ESIMA. Il capoluogo euganeo, oltre ad aver registrato nel 2011 ben 104 giorni di sforamenti dei livelli di ozono troposferico, seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso e Parma, Verona e Varese, si piazza 17esima in Europa per le polveri sottili: al dodicesimo posto della classifica Ue c'è Monza (121 giorni di sforamenti nel 2011), tallonata da Brescia (113), poi Cremona (109), Vicenza (107), e Torino (105), ancora Padova (93) e poi Venezia (85).

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LE CAUSE. Nord Italia e Sud della Francia risultano le aree più colpite dall'ozono troposferico, che si forma a seguito delle reazioni fra vari inquinanti provenienti da diverse fonti, come la combustione di carburanti fossili, il trasporto stradale, le raffinerie, vegetazione, discariche, reflui, bestiame e incendi. In presenza di caldo e luce solare si scatenano queste reazioni, quindi si tratta di un problema tipico dell'estate, specie nel Sud Europa. Primo indiziato invece delle polveri sottili è il traffico, poi l'industria, l'agricoltura e le abitazioni.

NUOVE REGOLE DALL'EUROPA. Il commissario europeo all'ambiente, Janez Potocnik, si dice ''pronto a rispondere'' all'emergenza con l'arrivo di nuove regole entro l'anno. L'inquinamento dell'aria ''è la prima causa ambientale di morte nell'Ue, con oltre 400mila decessi prematuri nel 2010, cioè più di dieci volte le vittime di incidenti stradali'' ricorda Potocnik. ''Si tratta - ha aggiunto il commissario Ue all'ambiente - di un costo enorme per la salute dei cittadini e per l'economia'', con 100 milioni di giornate di lavoro perse ogni anno, cioè 15 miliardi di euro di produttività in meno. A questi costi vanno aggiunti ''4 miliardi di euro in termini di assistenza sanitaria, per i ricoveri'' ha detto Potocnik.

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