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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Isabella, la "girandola" di Freddy: "Ho gettato il corpo in un cassonetto della zona industriale" Le lettere alla sorella: "L'ho uccisa io, ricordi?"

Emergono nuovi sviluppi nell'inchiesta sull'omicidio della segretaria 55enne di Albignasego: la rivelazione del camionista ad un compagno di cella e gli scambi epistolari tra i due fratelli

"Ho gettato il corpo di Isabella Noventa in un cassonetto della zona industriale di Padova". Lo avrebbe raccontato Freddy Sorgato ad un compagno di cella veneto, che nel frattempo ha lasciato il Due Palazzi e che ha riferito quella conversazione agli investigatori della squadra Mobile. È l'ennesima "girandola" nell'inchiesta, ormai vicina alla chiusura, sull'assassinio della segretaria 55enne di Albignasego, scomparsa nella notte tra il 15 e il 16 gennaio scorso, e per il cui omicidio premeditato (e occultamento di cadavere), dal 16 febbraio scorso, si trovano in carcere i fratelli Sorgato - Freddy e Debora - e la tabaccaia di Camponogara (Venezia) Manuela Cacco.

LA VERSIONE INIZIALE. Due giorni dopo il fermo, il camionista, amante del ballo e con una tormentata storia d'amore alle spalle con Isabella Noventa, aveva riferito agli inquirenti di avere ucciso accidentalmente la donna durante un gioco erotico finito in tragedia. L'uomo aveva spiegato di essersi disfatto del corpo gettandolo nel Brenta, tant'è che, nelle settimane successive, il fiume era stato scandagliato in ogni suo punto (nelle ricerche aveva anche perso la vita il sommozzatore Rosario Sanarico).

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LA "GIRANDOLA": "L'HO GETTATA IN UN CASSONETTO". Il cadavere della 55enne non è mai stato trovato, e ormai le probabilità che succeda sono prossime allo zero. Ma, secondo gli investigatori, - come riportano i quotidiani locali - anche la versione del cassonetto non sarebbe credibile: in primo luogo, perché lo svuotamento dei rifiuti avviene di lunedì, mercoledì e venerdì mattina, e l'omicidio è stato commesso di venerdì sera, quindi il cadavere sarebbe rimasto nel cassonetto per tutto il fine settimana; in secondo luogo, perché il termovalorizzatore che brucia i rifiuti restituirebbe interi i corpi che prima non siano stati triturati.

LE LETTERE TRA FREDDY E DEBORA. Un altro elemento nuovo nell'inchiesta consisterebbe nel sequestro di alcune lettere che i fratelli Sorgato si sarebbero scambiati in questi mesi trascorsi in carcere. In particolare, gli inquirenti si sarebbero soffermati su un passaggio, una frase scritta da Freddy alla sorella, che ha tutta l'aria di voler ricapitolare e cristallizzare la versione "concordata": "Debora, sono stato io a uccidere Isabella. Per giunta tu quella sera non c’eri perché eri a lavoro. Ti ricordi?".  

LA TABACCAIA "SAPEVA TUTTO". Una versione dei fatti che discorda, però, da quella resa dalla tabaccaia, anche lei legata sentimentalmente al ballerino (LEGGI LE LETTERE DAL CARCERE) e rivale in amore di Isabella, finché fu in vita (la donna è iscritta nel registro degli indagati anche per il reato di stalking nei confronti della segretaria). Secondo Manuela Cacco, infatti, indagata ma anche principale accusatrice, ad uccidere la 55enne sarebbe stata Debora, a colpi di mazzetta; sempre Debora, quella notte, le avrebbe riferito di averla assassinata, per poi invitarla ad eseguire la messinscena travestita da Isabella per depistare le indagini. Sarebbe quest'ultima parte del racconto reso dalla Cacco a non essere pienamente credibile: secondo gli inquirenti, pur non avendo ammazzato materialmente la sfortunata segretaria, la tabaccaia sarebbe stata a conoscenza del piano, insomma avrebbe saputo che Isabella quella notte sarebbe morta.

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