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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Abano Terme

Amenedolagine: “Era un ragazzone di 1 metro e 85, non pensavo fosse minorenne”

Si difende così, tramite l'avvocato Luca Broli, il presidente della associazione bresciana della Proprietà edilizia. L'uomo, 67enne, è ai domiciliari ad Abano: l'unico degli indagati ad essere sposato

È il volto noto della nuova inchiesta sulla prostituzione minorile avviata dalla polizia locale di Montichiari (Brescia) e coordinata dal pm Ambrogio Cassiani. Il costruttore Ivo Amendolagine è conosciuto ad Abano (dove si trova la sua attività) ma anche nel Bresciano, in quanto presiede l’associazione provinciale della Proprietà Edilizia.

NON SAPEVA CHE FOSSE MINORENNE. Dallo scorso mercoledì mattina è agli arresti domiciliari: secondo gli inquirenti avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento con un ragazzino, all’epoca dei fatti 16enne. Il suo legale, Luca Broli, fa però sapere che il 67enne non sapeva di avere a che fare con un minore: “Il mio assistito ha conosciuto il ragazzino in una chat erotica, riservata ai maggiorenni - spiega l’avvocato -, pensava quindi di relazionarsi con un adulto, non certo con un minore. Quando lo ha incontrato si è trovato davanti un soggetto di 1 metro e 85, che non aveva certo le caratteristiche fisiche di un ragazzino e ha quindi presunto che fosse maggiorenne. Non gli ha certo chiesto di esibire un documento".

WHATSAPP. Secondo gli inquirenti, però, sarebbero le conversazioni avvenute via Whatsapp ad ‘incastrare’ gli indagati. “Non è il caso del mio assistito - fa sapere Luca Broli -. Sfido chiunque a trovare nei messaggi la prova che il mio assistito sapesse di avere a che fare con un minore. Si tratta di conversazioni generiche, in cui non si parla né di prestazioni sessuali, né di soldi e nemmeno di scuola".

INTERROGATORIO. Secondo il legale, il messaggio più "scottante" scritto da Amendolagine sarebbe: “Che bella voce hai”. Il costruttore 67enne racconterà la sua versione dei fatti al gip, nell’interrogatorio che si svolgerà alle 10 di venerdì mattina in un'aula del Tribunale di Padova.

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