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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Fiera / Via Giovanni Battista Ricci

Armi da guerra nell'auto: ricercato serbo e fiancheggiatore arrestati

Su uno pendeva un mandato di arresto europeo per due rapine a portavalori commesse in Slovenia. La coppia era in cerca di rifugio a Padova. Detenevano 2 pistole semiautomatiche delle forze speciali serbe, con munizioni da guerra

Nell'Audi A6 con targa slovena su cui viaggiavano sono state trovate due pistole semiautomatiche, di cui una in uso alle forze speciali serbe, con munizioni da guerra. Una CZ999 Skorpion calibro 9 Parabellum con 15 colpi nel caricatore e una Zastava 635 8 mm, un gingillo letale poiché facilmente occultabile, con 6 colpi nel caricatore.

LA COPPIA. A bordo, Adrijan J., un pericoloso latitante bosniaco su cui pendeva un mandato di arresto europeo per due efferate rapine a portavalori commesse nell'ottobre 2010 e nel gennaio 2011 in Slovenia - dove due guardie giurate erano state percosse fino allo svenimento - e un suo connazionale e fiancheggiatore, Dragan V.

IN CERCA DI NASCONDIGLIO. Entrambi sono stati arrestati nelle ultime ore dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros) e del Nucleo investigativo del comando provinciale di Padova. I due serbi erano infatti giunti nella città euganea, in cerca di un alloggio poco in vista, dove nascondersi per un po' di tempo.

INTERCETTATI. L'arma aveva acquisito un'informazione in merito alla presenza della coppia a Padova. Il Ros ha così coinvolto i colleghi del comando provinciale, che hanno setacciato per ore la città, intercettando questa notte l'Audi A6 in via Ricci.

V. Dragan-2J. Adrijan-2IL BLITZ, LA PIPì E L'ARRESTO. I militari hanno avuto modo di vederli bene in volto e, mentre la centrale operativa eseguiva i controlli sulla targa, uno dei due è stato riconosciuto nelle foto segnaletiche come l'autore delle due rapine a portavalori avvenute in Slovenia. Subito sono confluiti in zona numerosi equipaggi dei carabinieri. I militari hanno atteso che uno dei due uomini che stavano pedinando scendesse dall'auto e, approfittando di un suo bisogno fisiologico, lo hanno arrestato mentre il complice, rimasto in auto, è finito in manette senza praticamente accorgersi di nulla. L'accusa è di detenzione e porto illegale di armi da guerra.

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